Clima da campagna elettorale che è ripreso dopo ferragosto e che si appresta a continuare nelle prossime settimane. Dopo la presentazione dei programmi di Sinistra Italiana e Verdi e di Azione e Italia Viva, arriva il botta e risposta tra Lega e Pd sulla stabilizzazione dei precari. Dapprima l’uscita del sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso che aveva affermato:
“Il programma sulla scuola del centrodestra prevede, tra i punti fondamentali, il superamento definitivo dell’annosa questione degli insegnanti precari. Ciò che non è stato possibile realizzare nel Governo Draghi, a causa dei veti ideologici del PD e del Movimento 5 Stelle, riusciremo a farlo in una coalizione coesa che ha nella Lega una forza trainante. Restituiremo diritti e dignità ad oltre 150.000 lavoratori che per troppo tempo sono stati relegati in un angolo”.
“La stabilizzazione dei docenti precari – prosegue Sasso – permetterà di avere tutte le cattedre regolarmente occupate all’inizio di ogni anno scolastico e garantirà a studenti e famiglie quella continuità didattica che molto spesso è una chimera. Il Governo che uscirà dalle elezioni del 25 settembre procederà all’istituzione dei Percorsi abilitanti speciali e a sanare una volta per tutte una criticità che anni di scelte sbagliate hanno via via amplificato. Ciò che le sinistre hanno sempre impedito verrà realizzato dal prossimo Esecutivo di centrodestra”.
Poi la risposta di Irene Manzi, responsabile scuola del Partito Democratico:
“Assistiamo ancora una volta da parte del sottosegretario Sasso a mirabolanti promesse in tema di precariato. Nel clima di campagna elettorale, il sottosegretario all’Istruzione dovrebbe forse ricordare che è stato il governo giallorosso – con la Legge di bilancio 2021 e con la Lega all’opposizione – a prevedere 25.000 posti aggiuntivi all’organico di diritto sul sostegno nel triennio 2021/2024. Questa è un’azione concreta per contrastare il precariato, tenuto conto che nell’anno scolastico appena chiuso i posti di sostegno in deroga hanno raggiunto quota 66mila: per i prossimi anni, quindi, a sgonfiare questa sacca di precariato contribuiranno i nuovi posti di diritto (11.000 per il 2022/2023 e 9.000 per il 2023/2024). Ma non è sufficiente: noi ci prendiamo l’impegno di portare l’organico del sostegno a 150mila posti, per dare continuità e qualità all’inclusione di ragazzi e ragazze con disabilità”.
“Il Partito Democratico, e non certo la Lega Nord – continua Manzi – si è sempre impegnato in prima linea nelle aule parlamentari e nel governo per favorire una formazione iniziale di qualità e l’introduzione di percorsi diretti a favorire la progressiva stabilizzazione dei docenti precari: forse Sasso ha dimenticato la fase transitoria del FIT e, più di recente, il concorso straordinario bis rispetto al quale non abbiamo trovato la Lega al nostro fianco. Quella stessa Lega che – con il ministro Bussetti – ha eliminato con un colpo di penna il Percorso Triennale di Formazione e Tirocinio introdotto dal Partito Democratico nel 2017 che, con la sua piena messa a sistema, avrebbe favorito il progressivo riassorbimento del precariato. Alla propaganda contrapponiamo – come sempre- i fatti. Gli unici in grado di cambiare la vita dei docenti”.
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