Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, commenta l’intervento del ministro Bianchi, che oggi 4 aprile ha riferito alla Camera e Senato sulle linee programmatiche del proprio dicastero.
“Sono parole importanti e significative quelle che il ministro Bianchi ha pronunciato davanti alle commissioni Cultura di Camera e Senato a proposito della stabilizzazione degli insegnanti precari,” afferma il sottosegretario. “Dichiarazioni che segnano una netta discontinuità con il recente passato e che, come Lega, prendiamo come un impegno solenne a porre rimedio a una situazione divenuta da tempo insostenibile. Centinaia di migliaia di docenti, che quotidianamente assicurano il regolare svolgimento delle lezioni scolastiche, aspettano da anni una soluzione dignitosa e la fine di uno stato di cose che ha portato l’Italia a subire diverse procedure di infrazione da parte dell’Unione europea”.
E continua: “Su ampi settori della scuola si è abbattuto nel recente passato il furore ideologico di marca grillina: dalla mancata stabilizzazione dei precari all’introduzione del vincolo quinquennale, tanto per citare un paio di clamorosi esempi”.
Anche il Partito Democratico replica all’intervento del Ministro e lo fa nella persona di Flavia Piccoli Nardelli, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Assicurare al nostro Paese un sistema educativo stabile, in grado di accogliere le nuove didattiche, di mostrarsi dinamico e reattivo, capace di dare centralità alla formazione, di assicurare il corretto reclutamento del personale, di offrire strumenti adeguati di orientamento per le famiglie, di sapersi collegare alla filiera professionale e tecnica, di offrire e promuovere un sistema di ITS all’altezza delle nuove sfide per il Paese: su questi obiettivi noi siamo prontissimi a dare il nostro contributo.”
Vittoria Casa (M5S), presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione, commenta così: “La scuola italiana esce fortemente provata da più di un anno di pandemia. L’audizione del ministro Bianchi ha confermato le serie criticità che riguardano l’abbandono scolastico, la dispersione e, più in generale, i problemi riguardanti i tassi d’istruzione. Il momento è decisamente complesso e per recuperare abbiamo soprattutto bisogno di puntare sul capitale umano, sulla formazione permanente degli insegnanti, sullo sviluppo di competenze adeguate per migliorare sensibilmente l’offerta e le modalità formative”.
“A partire dal Recovery Plan, il lavoro che serve per ripensare la scuola riguarda un orizzonte lungo, che vada oltre l’emergenza. Gli elementi principali della scuola che verrà riguardano il dimensionamento degli istituti scolastici, la riduzione delle classi sovraffollate, l’estensione del tempo pieno, il reclutamento del personale scolastico, l’introduzione a tutti i livelli del concetto di formazione permanente, l’introduzione dei patti educativi di comunità, il miglioramento delle strutture centrali e periferiche del ministero, la riforma degli ITS a partire dal lavoro parlamentare che si sta facendo sui testi di riforma”.
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