Negli ultimi due giorni ogni ora è stato ucciso un bambino palestinese. Lo scioccante numero di bambini uccisi, feriti o sfollati a Gaza, esige un’inequivocabile risposta internazionale per fermare il bagno di sangue, dichiara Save the Children, l’Organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti.
E inoltre ricorda che la fine del Ramadan, di solito vissuta come una festa, per i bambini di Gaza è segnata da morte e distruzione.
Anziché giocare per le strade, come normalmente fanno, migliaia di minori stanno piangendo i propri genitori nei cimiteri e in centinaia sono seppelliti con le loro famiglie, e si trovano a vivere nell’incertezza e nella disperazione.
Almeno 194.000 hanno attualmente bisogno di supporto psicologico specialistico, avendo, in molti, assistito alla morte, ferimento e sfollamento di familiari. Più di 100.000 bambini sono stati costretti ad abbandonare le proprie case e a rifugiarsi, in maggioranza, in scuole in cui dovrebbero tenersi le lezioni quando l’anno scolastico ricomincerà. Centotrenta scuole sono state danneggiate e 22 strutture sanitarie sono state distrutte o hanno subito seri danni.
Per le circa 45.000 donne incinte di Gaza, di cui 5.000 sfollate, l’accesso alle cure materne è enormemente ridotto. Organizzazioni locali documentano il raddoppio di parti prematuri a causa del trauma subito dalle donne.
“Stiamo vedendo molti parti pre-termine che sono dovuti alla paura e allo stress psicologico causato dall’offensiva militare”, dichiara il Dott. Yousif Al Swaiti Direttore di Al Awda Hospital, partner di Save the Children e il cui staff ha lavorato per 1.000 ore in più, rispetto al normale orario di lavoro, per fare fronte al continuo afflusso di pazienti. “Il numero di nascite premature al giorno è duplicato, in confronto ai tassi medi giornalieri prima dell’escalation di violenza.”
Migliaia di residui esplosivi sono stati lasciati nelle aree civili, esponendo a grave pericolo i bambini e le loro famiglie. Save the Children e i suoi partner locali stanno cercando in ogni modo di raggiungere il maggior numero possibile di famiglie, ma senza un chiaro impegno di cessate il fuoco, la distribuzione degli aiuti mette in serio pericolo il nostro staff.