Categorie: Estero

Save the children: a Gaza una vittima su cinque è un bambino

Gli ultimi attacchi aerei hanno colpito Gaza City e Khan Yunis facendo altri 6 morti tra i palestinesi, di questi anche due bambini che si aggiungono ai 4 uccisi dai bombardamenti in spiaggia. Un episodio definito tragico dall’esercito israeliano, che in comunicato ha detto che aprirà un’indagine interna.

Tuttavia l’ong Save the Children in una nota afferma: “Tra le vittime della nuova escalation di violenze a Gaza, una su cinque è un bambino e questo numero continuerà crescere sino a quando non verrà siglato un accordo di lunga durata che garantisca sia ai bambini palestinesi che a quelli israeliani di poter vivere senza rischi per la loro vita”.
I bambini a Gaza e nel Sud di Israele sono ancora una volta messi di fronte a scene terribili a cui nessun bambino dovrebbe mai assistere. “Tutti conoscono i motivi per cui questo conflitto è sbagliato” spiega David Hassel, Co-Direttore di Save the Children nei Territori Occupati in Palestina, l’Organizzazione che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti.. “L’utilizzo di armi esplosive in aree residenziali, con l’obiettivo di colpire le case, e gli attacchi missilistici indiscriminati, mettono a rischio i bambini. Sono stati giorni pericolosi e drammatici, sia per i bambini di Gaza che per quelli del sud di Israele. È inaccettabile che in un conflitto tra adulti, un quinto delle vittime siano bambini“.
“I bambini con cui abbiamo lavorato nelle precedenti escalation di violenza, stanno nuovamente vivendo l’incubo e l’angoscia. I nostri team di supporto psico-sociale stanno visitando centinaia di famiglie nelle case e negli ospedali, nonostante gli spostamenti siano rischiosi e non consentano di raggiungerne di più. Si stima che almeno 25 mila bambini avranno bisogno di aiuto sostegno psicologico per affrontare il trauma che stanno vivendo. Migliaia di persone sono state temporaneamente sfollate dalle loro case, togliendo ai bambini il senso di sicurezza dato dalla famiglia”, sottolinea Hassel.
“Il numero dei morti, feriti e sfollati è in aumento, così come il numero delle case distrutte. Anche nel sud di Israele bambini e famiglie sono terrorizzati dalle centinaia di razzi che vengono lanciati verso di loro e, secondo le segnalazioni hanno causato un morto e almeno 15 feriti tra cui bambini”.
Save the Children esorta tutte le parti in conflitto a mettere urgentemente fine alla violenza, prima che altri civili innocenti siano feriti o uccisi, o costretti a vivere nella paura di esserlo. Oltre al cessate il fuoco, solo un accordo negoziato tra tutte le parti in conflitto, farà la differenza nella durata della tregua e dovrà affrontare le cause a lungo termine di questo conflitto, promuovendo la dignità e la sicurezza per israeliani e palestinesi. Save the Children chiede inoltre la fine del blocco di Gaza, che sta causando gravi disagi, incidendo sul benessere di tutti i bambini e le loro famiglie.

Pasquale Almirante

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