Save the Children, con una nota, fa sapere che è molto preoccupante lo stato di povertà assoluta, documentata dal Rapporto annuale presentato dall’Istat, in cui versano molti bambini italiani.
“La povertà assoluta, per quanto riguarda la condizione delle famiglie, dei bambini e degli adolescenti, raggiunge infatti livelli mai toccati negli ultimi dieci anni. Si è allargato il divario tra le condizioni economiche delle generazioni, con i giovani sempre più in difficoltà”.
Secondo i Istat nel 2023 l’incidenza di povertà assoluta più elevata si osserva tra i minori di 18 anni: il 14% di bambini, bambine e adolescenti sono poveri, 1 minore su 7, è il dato più alto dal 2014.
Negli ultimi dieci anni l’incidenza della povertà assoluta a livello familiare è salita dal 6,2 all’8,5 per cento e rispetto al 2014, sono aumentate di 683 mila unità le famiglie in povertà e di circa 1,6 milioni gli individui in povertà.
Inoltre, il 13,5% dei minori di 16 anni, circa 1 milione e 127 mila ragazzi e ragazze, è in condizione di deprivazione materiale e sociale, 0,5 punti percentuali in più rispetto alla media dell’Unione europea.
Ma i dati Istat certificano pure un quadro drammatico relativo alla denatalità in Italia: negli ultimi vent’anni sono 3 milioni di giovani in meno, con appena 10,33 milioni di persone tra i 18 e i 34 anni nel 2023 e un calo del 22,9% rispetto al 2022 quando erano 13,39 milioni.
E registra pure, ma questo è dato stabile ormai dal 1861, ampi divari territoriali tra Nord e Sud del Paese e disuguaglianze economiche. Dietro i numeri ci sono ragazzi e ragazze che non hanno la possibilità di far fiorire i propri talenti e costruire le proprie aspirazioni, in un Paese che non investe a sufficienza sulla loro crescita e sulla riduzione delle disuguaglianze.