L’incidenza della povertà tra i minori è infatti particolarmente alta nel nostro Paese, con uno “spread” dell’8,2% rispetto al totale della popolazione, uno dei più alti in Europa. Lo comunica Save the Children, in una nota.
La condizione di povertà pregiudica il futuro dei bambini: si riflette negli insuccessi scolastici, nel deteriorarsi delle condizioni di salute, nell’abbandono dei percorsi formativi, sino ad arrivare alle situazioni più estreme di sfruttamento. I bambini maggiormente colpiti sono quelli che vivono con un solo genitore o in famiglie numerose, i figli di coppie giovani, i bambini di origine straniera e quelli che vivono nel sud.
”Al di là dei dati statistici, la condizione di impoverimento dei bambini è quella che riscontriamo ogni giorno stando al loro fianco, assieme a tante organizzazioni impegnate per la tutela dei minori in tutta Italia”, ha dichiarato Raffaela Milano, responsabile Programma Italia Eu di Save the Children.
”Vivere la crisi per un bambino significa non poter più comprare i libri di scuola – ha concluso – non poter accedere alla mensa scolastica, rinunciare alle gite e alle attività sportive e, soprattutto nelle grandi città, cambiare quartiere per andare a coabitare con nonni o zii, a seguito di uno sfratto. Ma non possiamo permettere che siano proprio i bambini a pagare il prezzo più alto della crisi”.
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