Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, illustrando l’iniziativa ha detto: “Abbiamo pensato di dare loro uno zainetto come si fa con i bambini, solo che nel nostro zainetto ci sono tre libri fondamentali. Il diario, che oltre alle settimane con i lavori parlamentari, riporta per ogni settimana almeno un punto su cui è necessario intervenire. Poi abbiamo dato loro anche un atlante dell’infanzia a rischio, con tutti i dati italiani e un rapporto internazionale sulle proposte di Save the Children per i nuovi Obiettivi per Millennio dopo quelli del 2015”.
Nel diario, il ParlaMemo, di circa 130 pagine e con la copertina firmata da Bruno Bozzetto, viene ricordato ai neo eletti che sui diritti dei bambini ci sono questioni su cui occorre intervenire. “L’intervento più urgente da realizzare è quello di un Piano nazionale contro la povertà infantile. La povertà incide sui bambini in maniera non così uguale alla famiglia, per questo bisogna fare un piano per loro”.
Un piano che preveda, tra l’altro, servizi di refezione scolastica gratuiti per bambini a rischio povertà e l’aumento del tempo pieno scolastico soprattutto in aree dove le condizioni socio-economiche delle famiglie sono più critiche. Sono circa 2,5 milioni le famiglie al limite tra povertà relativa e assoluta. Un minore su quattro è a rischio povertà e vive in famiglie con un reddito troppo basso per garantirgli ciò di cui avrebbe bisogno per un sano e pieno sviluppo.
Un dato che cresce se a capo della famiglia c’è una persona senza titolo di studio o con la sola licenza elementare, in questo casi si arriva a 2 minori su 3 a rischio povertà”.
Tra gli interventi più semplici da realizzare, invece, c’è quello della cittadinanza.
“E’ già pronta la modifica al testo di legge sulla cittadinanza per darla ai ragazzi di seconda generazione che sanno l’italiano quanto noi, che sono italiani a tutti gli effetti”.
Tra i libri nello zainetto consegnati a deputati e senatori, anche quelli che ricordano come le condizioni di vita di molti minori in tutto il mondo siano drammatiche. “Ancora oggi, quasi 7 milioni di bambini muoiono per cause facilmente prevenibili e curabili – ha spiegato Neri -, 120 milioni non frequentano la scuola, 3 bambini su 4 subiscono violenza domestica, 150 milioni di bambine e ragazze e 73 milioni di bambini e ragazzi sono vittime ogni anno di violenza sessuale”.
Ai parlamentari, Neri chiede quindi di “ricostruire la cooperazione internazionale e spingere il Governo italiano a dare il suo contributo per combattere queste gravi violazioni dei diritti. Lo sforzo dovrà poi proseguire contribuendo attivamente alla definizione di una agenda politica internazionale, per combattere la povertà e garantire lo sviluppo umano oltre il 2015”.
Provvedimento a costo zero, ma di forte significato simbolico la proposta di aprire il Parlamento ai bambini. “Bisogna modificare la prassi delle audizioni parlamentari garantendo ai minori di 18 anni la possibilità di accesso e il loro pieno diritto all’ascolto – ha concluso Neri -. La partecipazione dei giovani alla vita pubblica del paese è tra le risorse più importanti che abbiamo per realizzare una società più matura, più a misura di bambino e quindi più a misura di tutti. Sarebbe un segnale bellissimo vedere presto entrare dal grande portone di Montecitorio, accanto ai giovani neo-parlamentari, anche dei bambini
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