Bambine e bambini che vivono in uno dei Comuni sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata sono oggi in Italia oltre 100.000. Lo dice Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare la vita delle bambine e dei bambini e garantire loro un futuro. L’allarme nasce dalla volontà di rendere consapevoli soprattutto le scuole delle condizioni di vita e povertà educativa in cui vive questo grande numero di minori.
L’analisi della onlus conferma che laddove le istituzioni locali colludono col sistema mafioso e con la criminalità in generale, c’è una perdita enorme di servizi a sostegno dei bambini. Infatti, i comuni sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata sono solo la punta dell’iceberg di una ampia e pervasiva cultura mafiosa che mina alle radici le opportunità di crescita dei bambini in tante parti d’Italia.
Il rapporto tra povertà educativa e aumento delle reti di criminalità organizzata è diretto, con un sistema di ricatti, imposizioni e reclutamenti che segna per sempre il destino dei ragazzi. Per questo Save the Children si rivolge alle scuole, per contrastare alle radici questo fenomeno promuovendo opportunità educative, rafforzando la scuola, gli spazi di aggregazione e culturali e i servizi sul territorio.
“La lotta alle mafie impone una grande sfida educativa: trasformare concretamente i territori ad alta densità criminale in aree ad alta densità educativa. Il paradosso che viviamo oggi in Italia è che proprio nelle aree dove si concentra la povertà minorile, anche la rete dei servizi educativi è più povera, senza scuole con mense, palestre e tempo pieno e attività educative diffuse. Questo accentua le diseguaglianze, lasciando spazio alle organizzazioni criminali che desertificano quartieri e città”, è questa la sintesi dell’analisi di Save the Children, che si rivolge soprattutto al mondo della scuola.
Per spezzare questo circolo vizioso, Save the Children è attiva nei territori del Paese più difficili, in rete con le associazioni, le scuole e le altre agenzie educative attraverso azioni concrete, come i “Punti Luce” e la rete Fuoriclasse, per assicurare ai bambini e agli adolescenti opportunità educative indispensabili per costruire il futuro in modo aperto, dando corso ai propri talenti e aspirazioni.
Per sostenere le scuole e le associazioni, gli insegnanti e gli educatori Save the Children offre a livello nazionale una serie di risorse. Tra queste i Punti Luce, presenti in Italia in modo capillare, da Torino a Udine, da Prato ad Ancona. Sono attualmente 26 si trovano nei quartieri e nelle periferie maggiormente svantaggiate delle città, per offrire opportunità formative ed educative gratuite a bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni. All’interno di questi spazi i bambini e le famiglie possono usufruire di diverse attività: tra cui sostegno allo studio, laboratori artistici e musicali, promozione della lettura, accesso alle nuove tecnologie, gioco e attività motorie.
Negli spazi si offrono inoltre consulenze legali, psicologiche, pediatriche e di supporto alla genitorialità ai genitori o alle figure adulte di riferimento dei bambini. Nei Punti Luce vengono inoltre offerte le doti educative: piani formativi personalizzati per bambini e adolescenti che vivono in condizioni certificate di disagio economico, che prevedono, tra gli altri, un contributo economico per l’acquisto di libri e kit scolastici, l’iscrizione a un corso sportivo o musicale, la partecipazione a un campo estivo.
E c’è poi la Rete Fuoriclasse, che ad oggi, nel corso di 10 anni di attività, conta la partecipazione di oltre 4300 studenti, 1300 docenti e 2880 genitori, soprattutto offrendo un intervento efficace nel contrasto della dispersione scolastica, costruito in collaborazione con le scuole.
Nel corso di 10 anni scolastici (2011-2022) con il progetto Fuoriclasse abbiamo realizzato un intervento integrato rivolto a studenti, docenti e famiglie, attraverso attività a supporto della motivazione e dell’apprendimento, al fine di garantire la piena attuazione del diritto all’istruzione, come sancito nella Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Fuoriclasse ha sviluppato progetti in 4 regioni (Calabria, Campania, Lombardia, Puglia), offrendo numerose attività per contrastare l’abbandono scolastico, fortissimo nei territori ad alta densità criminale.
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