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Save the Children: non sentirsi cittadini italiani, fomenta nei giovani la spinta ad emigrare

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Sostiene Save the Children che “la cittadinanza è fondamentale per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità nella quale si cresce”, per cui  “questa riforma è una opportunità che il nostro Paese non può perdere e per questo Save the Children ha lanciato già un anno fa una petizione per la cittadinanza”. 

Infatti, sostiene l’Associazione, “negli anni, la scuola è diventata lo spazio principale di incontro tra studenti con provenienze diverse e, seppure spesso con pochi mezzi, oggi rappresenta la principale palestra di cittadinanza”.

Se si guarda il fronte del rendimento e dei ritardi scolastici “si rilevano elementi di disuguaglianza, dovuti anche, in molti casi, alla condizione economica delle famiglie di origine straniera”. 

Tuttavia, fa notare Save the Children, “una recente indagine su un campione rappresentativo di 15-16enni che vivono in Italia, in merito alle loro aspirazioni e aspettative sul futuro, rileva che, se l’aspirazione di trasferirsi all’estero è condivisa da un numero rilevante di adolescenti di origine italiana (il 34,9%), la percentuale di ragazzi e ragazze di seconda generazione che pensa a un futuro fuori dall’Italia raggiunge il 58,7%. 

Anche tra i minori migranti di prima generazione una buona parte aspira a trasferirsi all’estero ma in percentuale minore (42%), forse perché ancora legati alla speranza di poter realizzare i propri sogni in Italia”. 

“Ma emerge pure un’altra questione e cioè che gli studenti privi di cittadinanza italiana avvertano più dei coetanei un senso di estraneità alla comunità scolastica. 

Ad esempio, alla domanda “Ti senti parte della tua scuola?” 

Il 17,9% degli studenti con background migratorio senza cittadinanza italiana afferma di non sentirsi mai o quasi mai parte.

Tale percentuale scende al 13,8% degli studenti con background migratorio e con cittadinanza italiana e al 10,6% per i coetanei con entrambi i genitori italiani