Pubblichiamo la lettera che il Gruppo FB Scuola Bene Comune e l’associazione Partigiani della Scuola Pubblica hanno inviato nella giornata odierna alla ministra Lucia Azzolina
Spett.le Segreteria Ministra Istruzione On.le Lucia Azzolina
Oggetto: Nota M.I. n° 388 del 17.03.20, a firma Dott. Bruschi; Nota Docenti; Vs. riscontro
In rif. a quanto in ogg., corre preliminarmente l’obbligo di ribadire convintamente il contenuto tutto della propria nota; inde, a seguito di lettura attenta del Vs. cortese e sollecito riscontro, la prima sensazione che ne scaturisce è la costernazione; tuttavia, da “bravi Insegnanti”, lungi dall’ipotizzare che l’interlocutore non abbia compreso quanto era intenzione comunicare, prontamente ci si mette in discussione e, sicuri di non esserci “spiegati con adeguata chiarezza”, riesporremo, con altri termini, ma con medesima passione, il messaggio.
Intanto si ringrazia per aver rammentato ai “distratti” –a dire il vero ben pochi fra noi- il contenuto dell’art. 27 CCNL 16-18 che traccia compiutamente l’insieme delle competenze che delineano il profilo prof.le dei docenti, nel quale anzi, a scanso di ulteriori equivoci, preme precisare che: ci si identifica; lo si applica quotidianamente on field; ben si attaglia alla caleidoscopicità del ruolo; e dal quale non ci si intende discostare. Dunque, sul punto, nulla quaestio. Il punctum explanandum è invece ben altro e, stante la precipua “deformazione professionale, attiene, invero, ai Discenti.
Ossia, ponendo in essere interpretazione autentica del ns. scritto, ex punto 1) –“Nessun docente può avere esperienza e competenza didattica –forse era questo il termine chiave sfuggito al lettore disattento- dell’uso della didattica tramite piattaforma digitale…- s’intende chiarire che nessun docente, in un ambiente virtuale, può avere contezza, né esperienza delle ricadute, e/o delle competenze di apprendimento dello Studente in rif. a una lezione in modalità digitale. E’ dunque evidente che il richiamo al succ. art. 27 C.C.N.L., pur utile, è tuttavia, nel caso de quo, assolutamente inconferente.
Punto 2): Ancora più evidente allora che il “riesaminare le progettazioni di inizio anno, al fine di rimodulare gli obiettivi formativi…” è un assoluto nonsense in mancanza di un immediato e imprescindibile feedback cui i docenti, loro malgrado –e contrariamente ai funzionari che si occupano di apparati, burocrazia, e apparati burocratici insieme- sono abituati e…non riescono a fare a meno! Il tutto impensabile in ambiente digitale.
Punto 3) la dimensione e il momento docimologico, sono forse gli aspetti più delicati di quel complesso insieme di cui si è pure discettato: orbene, a tal proposito, preme rammentare a chi legge -senza alcun sotteso profilo di autoreferenzialità- che la classe docente è intimamente e pervasivamente onesta, sub diversi profili: intellettuale, professionale, etico.
Tanto imprescindibilmente premesso è evidente che essa non può minimamente indulgere a un processo valutativo così scarsamente genuino, veritiero e verificabile quale quello che si dovrebbe trarre da dietro le quinte di una ipotetica e sicuramente “oscurata” webcam.
Punto 4) siamo “sollevati” che codesta Segreteria sia consapevole che le note ministeriali non abbiano, nel ns. sistema costituzionale, rango normativo: ne dovrebbe allora assiomaticamente propalare il pieno riconoscimento dell’intrinseca verità del corrente punto, che –repetita iuvant, come in classe!- ci piace testualmente riproporre: “Come si può considerare valido uno strumento che non è previsto per la didattica di classe e non è normato dalla legislazione scolastica?”
Il Vs. riscontro si chiude democraticamente con la richiesta delle ns. “qualificate proposte”: beh, noi docenti di disciplina siamo profondamente convinti che la tuttologia non paghi e che…a ciascuno il suo.
Tuttavia cogliamo di buon grado l’opportunità e proponiamo la semplice applicazione del processo normativo:
1. una attenta, capillare e “sensibile” –nel significato etimologico del termine- osservazione della realtà dei ns. Studenti tutti, da quella di chi abita a Milano fino giù a Canicattì, non tralasciando Oristano;
2. la conseguente, “coraggiosa” emanazione di un atto avente forza di legge, con TUTTE le garanzie a esso sottese, in luogo di fuorvianti e destabilizzanti atti ministeriali. La ricchezza e complessità del ns. mondo la merita tutta.
Non si può che coerentemente concludere con l’ancora più convinta richiesta di RITIRO IMMEDIATO della brutta nota ministeriale di cui in ogg.
Partigiani della Scuola Pubblica
Scuola Bene Comune
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