I soldi per l’adeguamento antincendio delle strutture scolastiche non ci sono. Però vengono trovati per installare le telecamere fisse in tutti i nidi e scuole dell’infanzia. A rendere nota la contraddizione sono i Comuni, attraverso l’Anci.
“Combattere casi di violenza di insegnanti ed educatori ai danni di bambine e bambini delle scuole dell’infanzia o dell’asilo nido con l’istallazione delle telecamere non tiene conto che violenza si può esercitare anche con un comportamento aggressivo dall’esterno non percepibile attraverso un occhio elettronico”, ha detto Cristina Giachi, presidente della commissione Istruzione dell’Anci e vicesindaca di Firenze, in riferimento all’emendamento del decreto Sblocca cantieri che prevede un fondo destinato a finanziare l’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle scuole dell’infanzia statali e paritarie, ma anche nelle strutture socio sanitarie e assistenziali per anziani e disabili”.
Per l’Anci, sarebbe stato molto più opportuno “investire risorse anzitutto in personale di coordinamento pedagogico, formazione del personale educativo, in cura e attenzione al benessere lavorativo. Solo dopo vengono le apparecchiature di videosorveglianza”.
L’emendamento istituisce due fondi nello stato di previsione del ministero dell’Interno: ciascuno con una dotazione di 5 milioni di euro per il 2019 e 15 milioni di euro per ognuno degli anni dal 2020 al 2024.
Per la Giachi, “le risorse finanziarie, che andranno direttamente ai Comuni per l’installazione dei sistemi di videosorveglianza – continua Giachi – appaiono in prima battuta insufficienti a coprire il reale fabbisogno in particolare dei piccoli Comuni, che si ritroveranno a sostenere ulteriori costi senza adeguati finanziamenti”.
Sempre dall’Anci giungono forti critiche per l’operato del Governo su un altro versante della scuola: quello relativo al “mancato recepimento dell’emendamento proposto da Anci, che riportava l’attenzione sull’adeguamento antincendio delle strutture scolastiche, mette in grande difficoltà i Comuni, soprattutto quelli che hanno un elevato numero di strutture di cui prendersi cura”.
Laura Galimberti, assessore all’Educazione con delega all’Edilizia scolastica del Comune di Milano, critica il mancato accoglimento dell’emendamento proposto dall’Anci per l’avvio di un Piano straordinario di interventi di adeguamento alla normativa antincendio degli edifici pubblici ad uso scolastico
La norma, a dispetto dell’impegno assunto dal governo, non è finora approdata né nel testo del decreto legge ‘Sblocca/cantieri’ né nel Decreto ‘Crescita’, in fase di conversione parlamentare.
L’emendamento Anci propone tra l’altro un piano triennale in linea con le risorse rese disponibili dal ministero istruzione.
“Le disposizioni di prevenzione incendi relative a edifici o locali scolastici sono mutate nell’estate del 2017, anche per venire incontro alle nuove esigenze educative e scolastiche, e le indicazioni per le prestazioni minime sono state pubblicate nel marzo del 2018. E quest’anno – ribadisce Galimberti – sono state messe in campo le prime risorse per sostenere i Comuni in questi adempimenti”.
“È necessario quindi che la proposta di Anci sia presa in considerazione con la massima urgenza, così che si possa effettuare una programmazione di medio e lungo termine”.
Anche per l’assessore al Comune di Napoli Annamaria Palmieri, “la proposta vuole ripercorrere il grave disallineamento temporale tra risorse, largamente insufficienti, assegnate ai Comuni per adeguare gli edifici scolastici (che allo stato non possono coprire l’intero fabbisogno) e i limiti temporali sinora fissati dalla normative”.
“Per poter adeguare tutti gli edifici scolastici, i Comuni hanno bisogno di ingenti investimenti e al contempo dei tempi tecnici necessari perché dal finanziamento si arrivi alla realizzazione. Ma l’attenzione del governo – aggiunge – dovrebbe rivolgersi al necessario differimento dei termini agli enti locali per l’adeguamento alla normativa degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico.
“La mancata approvazione degli emendamenti Anci rappresenta una forte criticità in quanto priva gli Enti Locali degli strumenti di programmazione e finanziari necessari per il progressivo adeguamento alle norme”, sostiene Antonietta Di Martino, assessore all’Istruzione del Comune di Torino.
“La sicurezza nelle scuole – conclude Di Martino – continua a essere un bene primario e una priorità da perseguire con l’attenzione di tutti i soggetti coinvolti. E’ pertanto urgente che a livello normativo si trovi per gli enti Locali la modalità più opportuna e sostenibile per la messa a norma degli edifici, razionalizzando gli interventi assegnando risorse commisurate alla portata del patrimonio edilizio scolastico”.
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