Categorie: Politica scolastica

#sbloccacontratto: oltre 300.000 firme a Palazzo Chigi

 

Le firme raccolte ad oggi superano già le 300.000, ma la sottoscrizione continuerà anche nei prossimi giorni nelle assemblee che si stanno svolgendo in tutta Italia.

Al termine della conferenza stampa i moduli con le firme raccolte sono stati consegnati direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Sono lavoratori veri – dice Francesco Scrima, Segretario Generale Cisl Scuola – quelli che hanno firmato la richiesta di sbloccare il loro contratto, fermo da sei anni. Gente che ama la scuola e il proprio lavoro, che è stanca di sentire ogni giorno tante belle parole e chiede fatti: tra questi in primo luogo il rinnovo del contratto. Al Governo diciamo che occorre davvero cambiare orientamento sulla scuola e iniziare a valorizzare chi ogni giorno la fa funzionare”.

Oltre a dar voce alle giuste motivazioni di protesta contro alcune proposte  contenute nella legge di stabilità e nella “buona scuola”, lo Snals-Confsal rivendica per i lavoratori della scuola il diritto di ottenere il rinnovo del contratto e di mantenere gli scatti di anzianità.

Il governo non può, secondo il sindacato autonomo, cancellare questi ultimi per attribuire imprecisati e difficilmente attribuibili scatti di merito a una platea più ridotta, con l’ulteriore aggravante che i primi verrebbero cancellati da subito e i secondi partirebbero tra 5 anni con, in mezzo, un altro bel taglio lineare agli insegnanti e agli Ata! Sotto la magica parola di merito in realtà c’è ben altro.

Inoltre, lo Snals-Confsal, ovviamente favorevole alla stabilizzazione per 148mila lavoratori annunciata da Renzi per il 2015, evidenzia come la comunicazione governativa stia facendo passare come investimento ciò che in realtà corrisponde a 3 miliardi di risparmi per le casse dello Stato tra cancellazione della ricostruzione di carriera per i neoimmessi in ruolo e non riconoscimento per tutti dell’anzianità.

 

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Sbaglia il ministro Giannini a parlare di ‘rapporto di forze, perchè l’obiettivo della nostra campagna di raccolta firme non è fare un muro contro muro ma dare concretamente voce al mondo della scuola e chiedere che chi lavora nella scuola venga realmente ascoltato.

Qui il problema è una totale assenza di dialogo. Giannini si limita ad annunciare fantomatici incontri con i sindacati che poi non avvengono mai: da luglio dichiara di volerci convocare ma poi tutto tace, a novembre ha già annunciato per due volte questo leggendario incontro con i sindacati e il mese è finito senza che da viale Trastevere ricevessimo alcuna convocazione. E mentre il ministro continua imperterrito a proporre sondaggi on line, il livello di rabbia tra i docenti sale sempre di più”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta le esternazioni del ministro della Pubblica Istruzione, Stefania Giannini, in merito alla raccolta firme #sbloccacontratto presentata questa mattina dai sindacati scuola in una conferenza stampa in piazza Montecitorio.

 “Neanche nei tour che il ministro e il suo staff sta compiendo in giro per le scuole d’Italia – aggiunge Di Meglio – viene accettata la partecipazione dei rappresentanti degli insegnanti e si preferisce dialogare con gli esponenti locali della sua amministrazione”.

 “Suggeriamo al ministro Giannini – conclude Di Meglio – di rileggere Aristotele il quale scriveva che quando si vuole parlare con tutti, come questo Governo sta facendo attraverso consultazioni web e cinguettii in 140 caratteri, in realtà si sceglie di parlare soltanto con se stessi. Il ministro ritiene che le raccolte firme e i cortei siano strumenti legati a una visione passata dei rapporti di forza, ma la democrazia reale non deve mai cedere il passo a quella virtuale”.   

 

Sindacati da Renzi con 300 mila firme

Gilda TV
Redazione

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