Finalmente una buona notizia per gli oltre 10.000 istituti scolastici italiani: nei prossimi giorni riceveranno il budget relativo al funzionamento scolastico riguardante l’a.s. 2008/09. Quei soldi tanto rivendicati dalla maggior parte dei dirigenti scolastici che, con le casse scolastiche in rosso, mai come quest’anno hanno dovuto fare i salti mortali per riuscire anche ad acquistare bene e prodotti (come la carta igienica, i gessetti per la lavagna o i telegrammi per le nomine dei supplenti) utili per le prime necessità e l’ordinaria amministrazione. Lo sblocco dei fondi, accordato dal Mef, è stato comunicato ai sindacati dal ministro Gelmini durante il confronto tenuto a viale Trastevere il 4 agosto (quindi ad anno scolastico terminato e con il 90% del personale in ferie) per affrontare le problematiche connesse con le migliaia di precari che dal prossimo anno rimarranno disoccupati. La notizia comunque rappresenta una vera boccata d’ossigeno per le casse della maggior parte degli istituti scolastici italiani: soprattutto per quelli che quest’anno avevano provveduto ad auto-finanziarsi, soprattutto attraverso le famiglie; alcuni anche ad introdurre politiche aziendali in cambio di ritorni economici spesso minimi. L’entità dei fondi sbloccati varierà a seconda del numero di studenti: agli istituti con più di 600 iscritti verranno inviati 10.000 euro. Per quelli meno corposi è previsto un finanziamento ridotto. E a quelli che vantano tra i 400 e 600 iscritti andranno 6.000 euro. Mentre a tutti gli istituti scolastici più piccoli, quelli con meno di 400 studenti, verranno assegnati 5.000 euro. Nessun cenno invece, da parte dei vertici del ministero dell’Istruzione, per quanto riguarda i tanti soldi, quasi un miliardo di euro complessivi, relativi agli anni precedenti e riguardanti sempre i fondi a finanziamento della ex Legge n. 440. Il timore dei sindacati è che con il passare del tempo le possibilità che le scuole percepiscano questi arretrati si affievoliscano: “su questo contenzioso – sostiene Domenico Pantaleo, segretario della Flc-Cgil – poiché da parte del ministero dell’Istruzione l’argomento rimane ‘lettera morta’ dobbiamo cominciare a pensare che da parte dello Stato non vi sia intenzione di pagarli. Il motivo? Direi che è sempre lo stesso: per la scuola si fa sempre fatica a trovare i soldi“. Dello stesso avviso è Francesco Scrima, leader dalla Cisl Scuola: “Questi corposi crediti che vantano le scuole – ha spiegato – sono una cifra considerevole, oltre 900 milioni di euro, che l’amministrazione non può continuare ad ignorare: sommata ad altre emergenze, com e i tagli agli organici e l’altissimo numero di precari, non fanno altro che ridurre sempre più il livello della nostra didattica”. Riguardo invece i 19 milioni di euro destinati dal governo a supporto delle attività scolastiche in Abruzzo, che sembrava fossero destinate ad altre esigenze più impellenti poste dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il ministro Gelmini ha dato ampie rassicurazioni: “dovranno assolutamente fare fronte – ha spiegato il responsabile dell’Istruzione italiana – agli scopi derivanti da problematiche relative al personale scolastico e alla didattica“.
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