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Un posto fisso ottenuto con titoli falsi, scavalcando chi aveva realmente diritto all’assunzione. È questa l’accusa che ha portato all’estromissione di un’assistente amministrativa dalla graduatoria di terza fascia del personale ATA e alla risoluzione del suo contratto a tempo indeterminato.
L’ex dipendente, residente in Campania, avrebbe dichiarato di aver lavorato in una scuola paritaria di Nocera Inferiore, coinvolta in un’indagine della Procura su presunte assunzioni fittizie. L’inchiesta ha portato alla luce oltre 1.500 rapporti di lavoro irregolari tra il 2012 e il 2017, creati con il solo scopo di ottenere punteggi utili per l’inserimento nelle graduatorie delle scuole statali.
Come riporta il Tirreno, secondo gli inquirenti, il servizio dichiarato nelle domande di aggiornamento delle graduatorie ATA è risultato fittizio e determinante per ottenere l’assunzione. Questo sistema fraudolento ha permesso a molti candidati di migliorare il proprio punteggio, danneggiando chi, con titoli e meriti reali, avrebbe avuto diritto a quei posti.
L’indagine ha portato a processo nove persone, accusate di associazione per delinquere, falso e indebita compensazione di crediti inesistenti. Il Tribunale di Nocera Inferiore ha ritenuto provato che numerosi candidati abbiano falsificato le dichiarazioni sui servizi prestati, generando un meccanismo che ha favorito “i furbetti della graduatoria” a scapito di lavoratori onesti.