È già passato un mese dalla conversione in legge del decreto che assicurava il pagamento degli scatti di anzianità e il ripristino delle posizioni economiche del personale Ata, ma dell’atto di indirizzo che ne doveva completare l’iter normativo anche attraverso il previsto passaggio contrattuale non c’è nessuna traccia. Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal, Gilda esprimono una vibrata protesta e sollecitano il Governo ad emanare rapidamente tale atto, propedeutico all’avvio del negoziato all’Aran. Una trattativa che la stessa legge impone di concludere entro il 30 giugno. Non si può attendere oltre, non c’è nessuna ragione plausibile per questo ritardo inspiegabile e del tutto ingiustificato.Altro provvedimento che rischia di rimanere sulla carta è quello relativo al piano pluriennale delle immissioni in ruolo.
Dopo cinque mesi dalla conversione in legge del decreto “l’Istruzione riparte”, che prevedeva una serie di ulteriori passaggi attuativi per perfezionare le misure previste, tutto è fermo, mentre è assolutamente indispensabile rendere operativo il piano già dal prossimo primo settembre.
Quella descritta è una situazione del tutto insostenibile, che rischia di veder vanificati per colpevoli inerzie obiettivi che sono fortemente attesi dal personale della scuola e che sono da mesi al centro dell’iniziativa sindacale. Questioni su cui da parte del governo sono fin qui venuti ripetuti annunci, ma nessun fatto concreto: tutto ciò non è più tollerabile, servono risposte immediate, mancando le quali si attiveranno formalmente le procedure di avvio delle necessarie iniziative di mobilitazione.
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