Scatti automatici, l’Anief vede nero: dal 2015 vogliono farli sparire!
Non si può proprio dire che vi sia totale condivisione sull’esito della trattativa che ha portato i quattro quinti dei sindacati più rappresentavi a concordare il pagamento degli scatti di anzianità del 2011 in cambio della rinuncia al 25% del salario accessorio per sovvenzionare progetti e servizi a supporto della didattica. Dopo la stroncatura della Flc-Cgil, che ha definito “iniquio” il punto d’incontro trovato tra amministrazione e rappresentanti dei lavoratori, anche l’Anief si scaglia contro l’accordo sottoscritto definitivamente il 13 marzo all’Aran.
Secondo il sindacato degli educatori in formazione “l’impegno a utilizzare una parte dei risparmi derivanti dai nuovi tagli per garantire le retribuzioni del 2010” rappresenta un precedente assai grave. Perché non farebbe altro che confermare il nuovo corso intrapreso nell’ultimo quadriennio per i dipendenti della pubblica amministrazione: scatti di anzianità “bloccati nel 2012-2013, forse per il 2014”. E con la reale prospettiva di essere “sostituiti dal 2015 con il criterio della performance individuale, sempre se vi saranno i risparmi richiesti dall’ex-ministro Brunetta e già trovati da alcuni sindacati della scuola”.
Già il decreto legislativo 150/09 voluto dal ministro Brunetta, sostiene l’Anief, aveva introdotto il “criterio del merito per i nuovi contratti, a parità di risorse prese dai risparmi, al posto dell’anzianità di servizio la prestazione dell’unità aziendale e individuale secondo fasce individuate con le parti sociali. La legge 122/2010 voluta dal ministro Tremonti” ha poi bloccato “la firma dei contratti scaduti per tutto il triennio 2010-2012 – esteso al 2013 con un nuovo mille-proroghe”.
Premesso questo, il sindacato guidato da Pacifico sostiene che “essendo 150.000 i posti di docenti e Ata della scuola saltati per effetto dei processi di razionalizzazione previsti dalla legge 133/2008 (200.000 posti tra 2006-2012 secondo i dati degli aventi diritto al voto alle due ultime elezioni RSU), al netto delle nuove assunzioni, un terzo di questi risparmi (pari a 50.000 posti di lavoro persi) è utilizzato per pagare quello che i lavoratori avrebbero dovuto percepire come scatto di anzianità nel 2010”.
Morale: gli scatti di anzianità del 2010 sono stati riconosciuti “sulla pelle di 50.000 precari”. Mentre quelli del 2011 solo attraverso la riduzione di “1/3 dei fondi delle scuole”. Una scelta che passa attraverso la “legge 183/2011”, con cui “il Governo per riconoscenza autorizza i sindacati rappresentativi della scuola ad aprire una speciale sessione negoziale per pagare gli scatti del 2011 e riconoscere la validità dei pagamenti relativi ai presunti scatti del 2010 ma a condizione di trovare nuovi risparmi nel settore della scuola, individuati, nell’intesa firmata il 31 gennaio 2013 sempre dagli stessi sindacati, nel taglio di un terzo di quel fondo d’istituto (alfabetizzazione motoria nella primaria, scuole a rischio, funzioni obiettivo, etc.) già decurtato a seguito del mancato passaggio a 24 ore delle ore di insegnamento”.
Ma per l’Anief siamo solo all’inizio. È indicativo, sempre per il sindacato, quanto accaduto la scorsa settimana all’Aran: il Governo Monti ha chiamato a raccolta le confederazioni “per sottoscrivere una nuova intesa sul rinnovo dei futuri contratti abbandonando il criterio già concordato delle fasce e riprendendo il criterio della sola performance individuale (su cui misurare la maggior parte dell’accessorio), all’interno dell’unità aziendale che dimostra di aver raggiunto livelli standard definiti e valutati a livello centrale (nella scuola, forse, il decreto sulla valutazione approvato soltanto due giorni dopo?). L’incontro, però, è aggiornato perché permane il blocco dei contratti per il 2012 e 2013 e non sono previste nuove risorse, mentre voci sempre più insistenti danno per già firmato dal Governo uscente la proroga del blocco degli stipendi per tutto il 2014 così da poter aprire la nuova stagione contrattuale nel 2015 secondo i nuovi criteri ispirati dalla riforma Brunetta, sempre se si troveranno ulteriori risparmi nel comparto di appartenenza”.
L’epilogo è in stile Anief. Che ha deciso, attraverso l’invio di specifiche diffide, di difendere gli interessi di neo-assunti, pensionati e tutto il personale alla luce degli scatti pagati nel 2010-2011. Oltre che per far ricorrere tutti contro il blocco del 2012-2013.
“È evidente – spiega l’organizzazione di Pacifico – che al di là delle valutazioni politiche sull’opportunità dell’azione sindacale o giudiziale, ormai, per il biennio 2010-2011 nella scuola gli scatti sono stati pagati; pertanto, tutto il personale dipendente e dirigente della scuola neo-assunto dal 1° settembre 2010 al 1° settembre 2011 ha il diritto ad avere sbloccata la ricostruzione di carriera o ad averla rifatta nel pieno riconoscimento degli anni di servizio prestati nel 2010 e nel 2011. Analogamente, tutto il personale andato in quiescenza negli stessi anni che avrebbe maturato lo scatto di stipendio nel 2010 e nel 2011 ha diritto al riconoscimento dell’aliquota superiore per la pensione. Infine – conclude l’Anief – tutto il personale, avendo riconosciuto il pagamento degli scatti per il biennio 2010-2011 ha il diritto di ritornare nel proprio cedolino alla data di maturazione degli scatti prevista nel dicembre 2010”.