I sindacati della scuola ancora una volta si dividono. Da una parte gli entusiasti. Dall’altra i delusi. Al centro stavolta c’è la soluzione arrivata ieri sera all’Aran sui mancati scatti di anzianità. Alla fine è stata trovata un’intesa, che assicura gli aumenti automatici fino al 2013 compreso. Solo che sarà la scuola a pagarli. Attraverso una riduzione di oltre il 25 per cento del fondo d’istituto.
Tutti i sindacati firmatari del contratto – Cisl, Uil, Snals e Gilda – hanno espresso giudizi lusinghieri per quanto raggiunto. Soprattutto considerando che tutti gli altri comparti del pubblico impiego si ritrovano il contratto bloccato da anni e la situazione di forte crisi finanziaria, che non risparmia i conti dello Stato.
La disputa tra favorevoli e contrari vede protagonisti, ancora una volta, la Cisl e la Flc-Cgil. Che nella scuola rappresentano anche i sindacati con il maggior numero di deleghe, la prima, e di Rsu, la seconda.
Per la Cisl ha parlato anche il segretario generale Raffaele Bonanni, che si è detto soddisfatto “per aver raggiunto questo obiettivo”, perché “i sindacati di categoria della scuola hanno cercato e trovato una buona soluzione, come sempre mobilitandosi nel modo giusto per rimuovere gli ostacoli istituzionali e politici”.
Anche Bonanni non si è sottratto alla polemica con la Cgil: “Dispiace doversi misurare anche questa volta con le resistenze di una parte sindacale che strumentalmente preferirebbe la logica sbagliata e perdente del tanto peggio, tanto meglio. Noi non condividiamo questa logica di natura antagonista che non porta mai alcun risultato concreto agli insegnanti”.
Le critiche sono rivolte a Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil, che non ha usato giri di parole per dire che ci ritroviamo davanti ad “una brutta pagina sulla scuola. L’ipotesi di accordo sul ripristino degli scatti di anzianità è una beffa a danno dei lavoratori e un ulteriore taglio alle risorse della scuola pubblica. 8 miliardi di euro sono stati tagliati alla scuola riducendo il personale docente e ATA. Ma per i ministri del tesoro e dell’istruzione queste “economie” sono insufficienti, quindi pongono i lavoratori di fronte a un baratto indecente: rinunciare al salario accessorio per pagarsi gli scatti di anzianità. Per far questo va decurtato il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof) di oltre il 25%”. Per Pantaleo siamo di fronte ad un “ulteriore duro colpo alla qualità dell’offerta formativa”. Con “gli effetti” che “saranno pesantissimi per tutti ma soprattutto per la scuola dell’infanzia, primaria e media”.
Ma, sempre secondo il leader della Flc-Cgil, il danno e beffa non finiscono qui. “L’accordo pretende che le risorse prese dal fondo per il miglioramento dell’offerta formativa vengano recuperate in termini di produttività nel rinnovo dei contratto: vale a dire maggior lavoro a parità di retribuzione”. E le prospettive sarebbero nere “Questa brutta ‘partita di giro’ – conclude Pantaleo – potrebbe ripetersi nei prossimi anni perché il blocco degli scatti prosegue, con l’effetto di azzerare il fondo nel 2014”.
Pronta la risposta di Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola: “chi non ha ritenuto di firmare l’accordo, oggi si lancia in affermazioni di pesantezza inaudita, definendolo ‘baratto indecente’. Di indecente, in questa vicenda, c’è solo il comportamento di chi, incapace di indicare soluzioni diverse, ha cercato fino all’ultimo di ostacolare la chiusura della trattativa, nonostante fosse molto rischioso, in questa situazione economica e politica, perdere altro tempo. Alla faccia dei lavoratori, i cui interessi evidentemente avrebbero potuto attendere”.
Ma, sempre secondo il leader della Flc-Cgil, il danno e beffa non finiscono qui. “L’accordo pretende che le risorse prese dal fondo per il miglioramento dell’offerta formativa vengano recuperate in termini di produttività nel rinnovo dei contratto: vale a dire maggior lavoro a parità di retribuzione”. E le prospettive sarebbero nere “Questa brutta ‘partita di giro’ – conclude Pantaleo – potrebbe ripetersi nei prossimi anni perché il blocco degli scatti prosegue, con l’effetto di azzerare il fondo nel 2014”.
Pronta la risposta di Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola: “chi non ha ritenuto di firmare l’accordo, oggi si lancia in affermazioni di pesantezza inaudita, definendolo ‘baratto indecente’. Di indecente, in questa vicenda, c’è solo il comportamento di chi, incapace di indicare soluzioni diverse, ha cercato fino all’ultimo di ostacolare la chiusura della trattativa, nonostante fosse molto rischioso, in questa situazione economica e politica, perdere altro tempo. Alla faccia dei lavoratori, i cui interessi evidentemente avrebbero potuto attendere”.
E ancora: “Chi non vuole il recupero degli scatti, non ha che da dirlo. Eviti però di insultare, come spesso gli capita, ben quattro organizzazioni sindacali, che insieme hanno saputo costruire, ancora una volta, risposte concrete per chi lavora nella scuola: proprio per questa sua brutta e ricorrente abitudine, non ha alcun titolo ad accusare altri di fomentare la divisione fra i lavoratori”.
La replica “forte” di Scrima si completa con un invito ad evitare “di falsare la realtà: l’anno che si recupera va a beneficio di tutti, anche di chi non matura subito lo scatto. Non richiami strumentalmente il dramma dei precari, che non ricevono alcun danno da questa intesa. (…). Quanto alla produttività, è vero: ne discuteremo. Non subito, come qualcuno paventava, ma al tavolo del prossimo rinnovo contrattuale. Ci impegneremo perché questa possibilità ci sia data quanto prima. Vedremo dopo le elezioni quali saranno, a quel tavolo, i nostri interlocutori. In ogni caso, servirà la presenza di un sindacato che sappia affrontare e risolvere i problemi, non solo cavalcarli. Che produca idee e proposte, non solo slogan e insulti”.