Anche i 900mila docenti e Ata di ruolo della scuola sarebbero coinvolti nella cancellazione degli scatti di anzianità.
Il coinvolgimento del settore scolastico nell’addio degli incentivi a “pioggia”, che il Governo si appresta ad introdurre a febbraio con la riforma del testo unico della PA, annunciato nei giorni scorsi ai sindacati dal ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia, si deduce dalle dichiarazioni di Angelo Rughetti, sottosegretario alla Funzione Pubblica, pronunciate nel corso della trasmissione Rai “Uno Mattina” del 27 luglio.
Parlando della nuova logica degli incentivi rivolti ai dipendenti pubblici, il rappresentante del Governo ha detto in diretta tv: “è chiaro che gli scatti di anzianità fanno parte di un vecchio modo di guardare la Pubblica Amministrazione, in base all’anzianità di servizio e non alle capacità, alle potenzialità, alla qualità del lavoro che ciascuno fa”.
Dopo aver tenuto a dire che si tratta di “discussioni in corso, che rientrano nei tavoli di lavoro”, Rughetti ha ribadito che “oggi, purtroppo, le differenze sono troppo poche se un lavoratore fa il suo mestiere o non lo fa. Il nostro obiettivo è di incentivare, far fare carriera, alla parte buona della Pubblica Amministrazione”.
Nel corso della trasmissione è stato quindi sottolineato che “attualmente gli scatti di anzianità sono rimasti nella scuola e in pochi altri ambiti”.
Se ne deduce, quindi, che il Governo ha intenzione di eliminare gli aumenti automatici pure a questi settori pubblici, comparto scuola compreso: altrimenti, a cosa servirebbe la legge, se non a sottrarre gli scatti automatici a quei “pochi” comparti ministeriali che oggi ancora adottano? Un’ulteriore conferma giunge dal fatto, inoltre, che sino ad oggi nessun rappresentante del Governo ha mai pubblicamente detto che la scuola sarà esente da questo processo innovativo storico.
Per il pubblico impiego, ha continuato Rughetti, il Governo vuole “una rivoluzione responsabile”, grazie a cui “si potrà fare carriera e guadagnare di più se si è onesti e si se si fa il proprio lavoro, nostro obiettivo è premiare, dare chance, a chi conosce qualcosa e non a chi conosce qualcuno”.
Per il sottosegretario, si sta cercando di attuare un “salto culturale” attraverso cui migliorare anche i servizi offerti al cittadino.
Ricordiamo che l’eventuale cancellazione degli scatti di anzianità pure nei riguardi di docenti e Ata comporterebbe un ulteriore abbattimento del loro potere stipendiale, già oggi ridotto ai minimi termini a seguito del blocco del contratto il cui ultimo ritocco in avanti è datato 2009.
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