Scatti di anzianità in arrivo? Troppi segnali positivi
Manca l’ufficialità. Come al solito legata all’ultima parola che deve dare il ministero dell’Economia e delle Finanze. Ma gli ultimi segnali che giungono sono decisamente confortanti. Stiamo parlando della “partita” sugli scatti di anzianità. Continuando il parallelo con una gara potremmo dire che i tempi regolamentari sono finiti da tempo. Come del resto i supplementari.
Nelle ultime ore i sindacati hanno commentato con estrema soddisfazione la decisione del Miur di dare seguito al piano triennale di immissioni in ruolo varato la scorsa estate. Ed hanno colto l’occasione, come da noi riportato, per ricordare che il personale interessato agli scatti automatici in busta paga (che per il personale scolastico rappresenta l’unica forma di “carriera”) attende invano dal 1° gennaio scorso. Il sindacato guidato da Massimo Di Menna, che spesso tocca il “tasto” dei miseri pagamenti riservati ai docenti italiani rispetto alla media Ue e Ocse, ha sottolineato che “immissioni in ruolo e pagamento degli scatti hanno, infatti, copertura economica grazie ad intese che come Uil, insieme ad altri sindacati, abbiamo sottoscritto”.
Su questo fronte, del resto, c’era stato l’impegno del ministro Profumo. Che aveva detto, in tempi non sospetti, addirittura nel mese scorso di dicembre, che l’accordo preso in via Rieti a Roma nell’estate del 2010 tra l’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ed alcuni sindacati, capitanati dal segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, avrebbe avuto seguito anche per tutti coloro che hanno maturato il passaggio stipendiale nel corso del 2011.
La questione è tornata in auge nelle ultime settimane. Si è infatti spostata all’Aran. Dove sarebbe tutto pronto: anche la Funzione Pubblica ha dato il suo via libera. Si attende solo, a questo punto, che il Mef sciolga le ultime riserve. Legate al fatto di avere riscontri certi sui fondi alternativi a quelli “naturali” (derivanti dal 30% dei risparmi ottenuti dai tagli decretati nel 2008), dirottati lo scorso anno per sovvenzionare le assunzioni non previste dei docenti di sostegno. A giugno il Miur aveva proposto ai sindacati di ridurre di circa il 30% i Fis assegnati ad ogni scuola e con il ricavato coprire i 350 milioni di euro necessari. I rappresentanti dei lavoratori sostanzialmente rifiutarono l’offerta. Poi, le vicende delle ultime settimane – spending review, concorsi, Tfa e per ultimo le assunzioni – hanno fatto passare in secondo piano la questione del finanziamento dell’operazione. Su cui permane qualche incertezza.
I più ottimisti dicono che il sì definitivo da parte del dicastero di via XX settembre arriverà subito la pausa estiva. Tanti, troppi, segnali ci dicono che i tempi sono ormai maturi. In tal caso per decine di migliaia di dipendenti, docenti e Ata, il nuovo anno scolastico si aprirebbe davvero nel migliore dei modi.