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Scatti di stipendio: non ci sono i soldi per pagarli

L’avvio dell’esame del bilancio dello Stato nella Commissione Cultura della Camera ha fatto emergere un dato che, se confermato, potrebbe aprire un nuovo fronte di scontro nel mondo della scuola.
Stando alle tabelle annesse al disegno di legge in discussione al Parlamento i 664 milioni necessari per pagare gli aumenti di stipendio maturati dal personale della scuola nel 2011 non sarebbero stati messi a bilancio; in altre parole i soldi per fare fronte all’impegno contenuto nella stessa legge 133/08 non ci sono: con la riduzione degli organici si sono conseguiti risparmi consistenti che, nella misura del 30%, dovrebbero essere reinvestiti per migliorare gli stipendi del personale, ma – per motivi che il Governo non ha ancora charito – i risparmi sarebbero  stati “inghiottiti” dalle casse dello Stato.
La Flc-Cgil ha già scritto al Ministro Gelmini: “Con le retribuzioni del mese di settembre molti lavoratori della scuola avrebbero dovuto percepire l’aumento stipendiale per effetto della maturazione dei cosiddetti ‘gradoni’ superiori. Purtroppo, registriamo con preoccupazione, che in diversi documenti ufficiali emanati in corso d’anno dal governo e dagli organi di controllo si riconferma invece tale blocco perché manca la necessaria copertura della spesa”.
Uil-Scuola, per parte sua, sottolinea che l’impegno già assunto dal governo è relativo agli anni 2010- 2011- 2012 e per questo motivo non vi sono ragioni per mantenere ancora in sospeso il pagamento degli scatti al personale.
La stessa Uil, che ha già annunciato uno sciopero nazionale del pubblico per il prossimo 28 ottobre, ricorda che “ritardi ed incertezze da parte del Governo determinerebbero iniziative di mobilitazione e di protesta particolarmente intense, fino a quando il Governo stesso non farà ciò che si è impegnato a fare”.
Secondo la Cisl-Scuola “sugli scatti di anzianità esiste un’intesa che ha già funzionato per il 2010 e deve valere anche per gli anni successivi; gli impegni sono chiari, sottoscritti nel decreto interministeriale 3 del 14.1.2011, e grazie a quell’intesa gli scatti maturati nel 2010 sono regolarmente pagati dal gennaio scorso: per quelli relativi al 2011 il percorso è tracciato e parte dalla certificazione delle risorse disponibili”.
Anche la Cisl minaccia azioni di protesta: “Siamo fermamente intenzionati a far rispettare gli impegni derivanti da intese faticosamente costruite, pronti ad assumere, se necessario, opportune iniziative di mobilitazione”.
Insomma, la questione degli scatti fantasma potrebbe davvero infiammare le scuole nelle prossime settimane.

Reginaldo Palermo

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