Scatti, Gilda: che fine ha fatto l’atto di indirizzo all’Aran?
Se la contrattazione non si concluderà entro il prossimo 30 giugno e l’importo di 120 milioni di euro non sarà impegnato entro quella data, la somma necessaria per scongiurare la restituzione dei 150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti dovrebbe essere del tutto a carico del fondo di istituto.
Quindi lo “stallo” nell’apertura della sequenza contrattuale e nell’emanazione dell’atto di indirizzo è preoccupante. E la Gilda degli Insegnanti lo sottolinea con fermezza: “se entro il 30 giugno non verrà firmato l’accordo all’Aran, andrà in fumo tutto il lavoro fatto”.
Durante il convegno “Insegnare stanca: dal disagio allo stress fino al burn out”, che si è svolto a Bari e al quale ha partecipato anche il sottosegretario al Ministero dell’istruzione Angela D’Onghia, il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, ha aggiunto: “dell’atto di indirizzo, annunciato lo scorso novembre dall’ex ministro Carrozza, non c’è traccia e senza questo documento fondamentale, diventato ormai un fantasma, si rischia di tornare punto e a capo”.
Parlando nel capoluogo pugliese dal palco dell’istituto “Euclide”, Rino Di Meglio ha ricordato le parole pronunciate da Matteo Renzi l’8 gennaio scorso, dopo la querelle tra i Ministeri dell’istruzione e dell’economia:“in quell’occasione, per guadagnare consensi in vista della scalata a Palazzo Chigi, il segretario del Pd definì assurda l’ipotesi di restituire gli scatti e chiese al Governo di rimediare subito alla figuraccia, assicurando che su questo punto il suo partito non avrebbe mollato di un centimetro. Adesso si avvicinano le elezioni europee e ci auguriamo che la questione degli scatti per i docenti non diventi facile terreno per promesse elettorali da dimenticare dopo la chiusura delle urne”.
Infine, il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti non risparmia critiche al ministro Giannini: “da quando si è insediata a viale Trastevere, non si è ancora degnata di incontrarci e, anzi, non ha fatto altro che attaccare i sindacati. Snobbare il dialogo con chi rappresenta e difende i diritti degli insegnanti non le fa di certo onore e noi non subiremo passivamente decisioni assunte unilateralmente”.