”Per avere un quadro dettagliato sugli emendamenti depositati da tutti i gruppi parlamentari bisognerà aspettare”. Così Francesca Puglisi (Pd) ha commentato, interpellata dall’Ansa, la lunga serie di emendamenti presentati sul decreto legge sugli scatti stipendiali del personale della scuola: Puglisi, che è anche relatrice, ha preso atto delle tante richieste di modifica, che ora verranno discusse in Commissione Istruzione e Beni culturali al Senato.
Il quadro delle richieste è vasto. Di sicuro, però, non ne arriveranno più: il tempo della loro presentazione è scaduto l’11 febbraio alle ore 18. Puglisi ha colto l’occasione per anticipare quelli presentati dal proprio raggruppamento politico, il Partito democratico. Che riguardano il trattamento economico del personale Ata e dei dirigenti scolastici. ”Ci sono due questioni prioritarie da risolvere – dice Puglisi – oltre all’impegno per portare a buon esito la conversione del decreto legge. La prima riguarda il personale Ata, che ha percepito delle somme per lo svolgimento di mansioni aggiuntive: queste somme che ora il Ministero dell’Economia chiede indietro, non devono essere restituite”.
”Alle conseguenti minori entrate per lo Stato – si legge nell’emendamento del Pd – pari a 17 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2014, si dà copertura mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 4 della legge 18 dicembre 1997, n. 440, confluita nel Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche”.
L’altra ”questione prioritaria”, secondo i democratici, riguarda invece i dirigenti scolastici: ”Dal 2010 a oggi il loro numero è diminuito – afferma Puglisi – a causa del ridimensionamento scolastico e dei tagli. Si ritrovano a gestire più scuole e più utenti, ma hanno visto diminuire la loro retribuzione. Chiediamo che venga sbloccata per loro parte della retribuzione data in base al risultato”.
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