Su alcuni punti, come l’estensione dell’insegnamento settimanale a 24 per tutti i prof o la riduzione del percorso di studi superiori, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, sembra aver frenato. Su altri, invece, non recede. Uno di questi riguarda gli aumenti stipendiali. Giannini lo ha detto, senza giri di parole, anche nel corso dell’esposizione delle linee programmatiche del suo dicastero: il miglioramento della retribuzione degli insegnanti, ha dichiarato, “non può più essere basato sugli scatti di anzianità. L’unico modo per migliorare non può essere l’invecchiamento professionale e anagrafico”.
Il responsabile del Miur ha quindi indicato la sede naturale del nuovo modello: “presto”, ha sottolineato, dovrà essere avviata la discussione sul rinnovo del contratto degli insegnanti, “partendo dalla valorizzazione” professionale di queste figure.
I sindacati hanno più volte spigato che sono disposti a parlarne. Ma senza eliminare una base di aumento minima per tutti. E su questo punto potrebbe crearsi più di un dissidio.