Categorie: Personale

Scatti in busta paga, la partita è chiusa: d’ora in poi nessun altro taglio al Mof

“Con il recupero degli scatti del 2012 la partita è chiusa: viene ripristinato il meccanismo degli scatti, d’ora in poi non ci sarà più alcun intervento legislativo per poter recuperare gli aumenti stipendiali”. È soddisfatto Massimo Di Menna: è appena uscito dall’Aran, dove si è recato per apporre la firma definitiva del suo sindacato, la Uil Scuola, all’intesa per il recupero dell’anzianità del 2012 e per il pagamento degli scatti, con relativi arretrati, per il personale scolastico che li ha maturati. Con un secondo accordo è stato anche previsto il recupero delle posizioni economiche degli Ata relative all’ultimo periodo.

 

C’è però chi dice che per ottenere questa doppia intesa, il prezzo da pagare è stato troppo alto. È d’accordo?

Bisogna fare i conti con la realtà – risponde il leader della Uil Scuola – che è quella di un momento economico particolarmente difficile. In mancanza di investimenti per l’istruzione, il sindacato ha portato a casa il massimo risultato per tutelare le retribuzioni del personale”.

 

Ma lo spostamento delle risorse dal Mof sugli stipendi era proprio necessario?

Premesso che per il recupero del 2012, una parte dei fondi sono stati prelevati da una parte dei risparmi derivanti dalla riduzione di organico del settore, non c’era davvero altra scelta. L’abbiamo intrapresa con coscienza e portata a termine ben sapendo degli effetti sulle attività scolastiche, come i corsi di recupero e i progetti, ma anche che chi lavora oggi nella scuola può contare su una bassa retribuzione. Comunque, va ricordato che il fondo nazionale per Miglioramento dell’offerta formativa sarà corrispondente a 642 milioni, oltre 120 milioni in più rispetto all’anno scolastico 2013/2014”.

 

Che però è una cifra più che dimezzata rispetto al 2011?

È vero. Ma bisogna fare i conti con la realtà. Che è quella di un Paese dove la spesa per l’istruzione rimane assai più bassa rispetto alla media degli altri paesi europei. La via per uscire da questo impasse, la Uil l’ha tracciata da tempo: bisogna spazzare via le spesa improduttive, gli sprechi e i privilegi. E investire questi risparmi su scuola e lavoro”.

 

Torniamo agli stipendi del personale della scuola: ci può anticipare cosa accadrà nei prossimi mesi?

Chi ha raggiunto il ‘gradone’ stipendiale nel 2012 avrà aumenti permanenti e arretrati con decorrenza gennaio 2013. A quanto ci risulta, i soldi arriveranno in busta paga nel mese di ottobre”.

 

E per il futuro?

Dal 1° gennaio 2015 si procederà allo scatto stipendiale automatico per tutti gli interessati alle progressioni economiche successive. In pratica, con questo accordo ci siamo messi alle spalle il blocco degli aumenti strutturali e abbiamo stabilito che non ci sarà più bisogno di altri tagli”.

 

L’accordo riguarda anche il 2013?

Purtroppo no. Per il 2013 non c’è stato il riconoscimento del Governo: non c’erano le risorse per coprire quell’anno. Si tratta, comunque, di un passaggio già deciso dal Governo Letta con il DPR 122/2013”.

 

Quindi cosa accadrà nel concreto?

Significa che ai fini del calcolo dell’anzianità di servizio, quindi delle progressioni stipendiali, bisogna considerare il 2013 un anno ‘sterilizzato’: in pratica, per il procedere degli scatti automatici di tutti i dipendenti della scuola non bisognerà considerarlo. Si slitterà al 2014, quando la procedura legata all’anzianità di servizio tornerà ad essere regolare”.  

 

Insomma, bisognerà aumentare di un anno tutti gli attuali ‘gradoni’ stipendiali?

Esattamente. Se lo stipendio di un docente sarebbe dovuto ‘scattare’ nel 2019, allo stato attuale passerà di livello superiore nel 2020”.

 

Questo significa che gli scatti automatici rimarranno in vita?

La certezza non la possiamo avere: in vista c’è un rinnovo contrattuale, economico e normativo da sottoscrivere. E uno dei punti cruciali da trattare è proprio il riconoscimento professionale dei lavoratori: il Governo sembra intenzionato a trovare un nuovo sistema di carriere, per i docenti, che esalti il valore della specificità dell’insegnamento. Noi come sindacato abbiamo da tempo detto di essere pronti al confronto”.

Alessandro Giuliani

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