Se si vogliono evitare altri ingorghi burocratici, come quello degli scatti d’anzianità del 2012 – prima concessi, poi da rimborsare ma alla fine salvati dopo l’interesse del Governo – , c’è solo un sistema: semplificare l’apparato amministrativo che governa l’Istruzione in Italia.
A sostenerlo è il sottosegretario all’Istruzione, Gian Luca Galletti: parlando a Radio Vaticana, l’alto esponente del dicastero di viale Trastevere e del Governo Letta ha detto che “i dirigenti non devono avvisare la parte politica, devono mettere in pratica le decisioni politiche. Non c’è dubbio che in questo caso l’indicazione politica ci fosse, c’è una legge e c’è un Dpr che diceva di operare il blocco degli stipendi, non c’è stata inerzia amministrativa. Poi è chiaro che se ci fosse stato in quel momento un maggior coinvolgimento della parte politica questo non sarebbe avvenuto”.
Galletti ha aggiunto che “c’erano stati dei contatti tra Mef e Miur per risolvere il problema e porlo alla parte politica. Però io non voglio addebitare la colpa a nessuno, non v’è dubbio – ha aggiunto – che bisogna migliorare anche di molto l’apparato amministrativo, semplificandolo in questo caso”.
Il sottosegretario tiene a ribadire che sugli scatti, senza specificare però se si tratta di quelli del 2012 (come probabile) o anche futuri, non ci saranno più problemi. “Al di là del pasticcio comunicativo e amministrativo – ha sottolineato Galletti – resta il fatto che un blocco degli scatti d’anzianità, che ha colpito gli insegnanti per anni, ora è stato rimosso. Insomma ribadiamo che sulla scuola non ci sono tagli”.
Sulla copertura degli aumenti in busta paga, però, i giochi non sembrano ancora fatti. “Ora mi auguro di trovare le risorse da una revisione della spesa all’interno del ministero e anche di avere risorse aggiuntive”. Anche se rimane la più plausibile, la decisione ultima sul prelevamento dei fondi dal Mof non è dunque stata presa.