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Scatti stipendiali: resta in piedi l’ipotesi di usare il fondo di istituto

Nonostante la rottura della trattativa fra Governo e sindacati avvenuta nella giornata dell’11 ottobre, l’ipotesi di pagare gli scatti di anzianità utilizzando una parte delle risorse del fondo di istituto resta sempre in piedi.
Anche perché è questa l’unica strada percorribile: stando ai conti del Ministero dell’Economia, infatti, i risparmi derivanti dalla riduzione di organico dovuta alla applicazione del Piano Programmatico del 2008 sono stati di gran lunga inferiori alle attese, anzi sono stati praticamente nulli e ormai non ci sono più capitoli di spesa dai quali ricavare un po’ di soldi.
Per la prossima settimana era già stato programmato un incontro Ministero-sindacati proprio per definire la ripartizione del fondo di istituto, incontro che però è già stato annullato: segno evidente che al Miur vogliono aspettare l’evolversi della situazione.
I sindacati, per parte loro, hanno dovuto prendere atto che all’incontro dell’11 ottobre la parte pubblica non è stata in grado di formulare una soluzione credibile limitandosi invece a proporre la sottoscrizione di un impegno a rinviare ancora di qualche settimana l’esame della questione.
La rottura è stata inevitabile anche perché il problema si sta ormai trascinando da tempo immemorabile.
Comunque vada ormai non ci sono dubbi: per garantire gli scatti di stipendio bisognerà “pescare” dal fondo di istituto (si parla a questo punto di almeno 250milioni di euro); se si deciderà di non toccare il fondo, gli scatti rimarranno una chimera. Non esiste insomma una terza via.
Intanto c’è attesa per le decisioni che prenderanno lunedì 15 i sindacati: confermeranno lo sciopero ? e se sì, per quale data ?
Considerati i tempi tecnici lo sciopero potrebbe arrivare non prima dell’8-9 novembre.
E c’è anche un altro punto interrogativo: lo sciopero sarà unitario (Flc-Cgil compresa) o sarà proclamato solamente da Cisl, Uil, Snals e Fgu-Gilda ?

Reginaldo Palermo

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