È di circa 8 miliardi di euro, da spendere durante l`arco della futura legislatura, l’impegno che Scelta Civica per Monti propone di incrementare per la spesa dell`educazione in Italia. In una lunga nota, che illustra il programma economico della coalizione del premier uscente, si dettaglia anche il percorso: “580 milioni nel 2013, 1.28 miliardi nel 2014, 1.82 miliardi nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 2.25 miliardi nel 2017”.
L’operazione si tradurrebbe in un investimento in controtendenza con la politica tagli posti e risorse degli ultmi 5-6 anni. Si tratterebbe, in particolare, di una cifra analoga a quella che nel 2008 l’ultimo Governo Berlusconi, con il ministro Gelmini a capo del Miur, tramite la fantomatica Legge 133, decise di sottrarre al settore (riducendo risorse e organici) oltre 8 miliardi di euro nel susseguente triennio. Tagli, seppure minori, di cui si è reso protagonista lo stesso ultimo governo Monti.
Ma anche in un sicuro motivo di alleanza politica, con sicuri benefici sulla tenuta del prossimo Governo qualora fosse necessario allestirlo attraverso accordo tra coalizioni affini: tutte i partiti e gli schieramenti hanno infatti sinora proposto di incrementare la spesa per la scuola, per la didattica dei suoi studenti e per la valorizzazione dei suoi lavoratori. Tanto è vero che il mondo dell’istruzione non potrà che avvantaggiarsi dall’avvio della nuova legislatura. A meno che non siano le solite promesse elettorali tutte da verificare nel corso del tempo…