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Scena muta alla maturità, gli ispettori: “nessuna irregolarità, voti di greco approvati da commissione”

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Sulla questione relativa al caso delle studentesse che hanno fatto scena muta alla prova orale della maturità per protesta contro i voti assegnati nelle prove scritte da loro considerati “umilianti”, sono intervenuti gli ispettori chiamati dal ministero. Come scrive il Corriere della Sera: “Niente di irregolare nelle procedure e soprattutto niente dissapori pregressi tra docenti che avrebbero influenzato la votazione. Tant’è che la maturità è arrivata a conclusione senza intoppi”.

A questo punto a deliberare sui voti delle tre ragazze potrà essere solo il Tar se decideranno di farvi ricorso.

E proprio il ministro Valditara aveva risposto alle dure parole che Mario Giordano gli avevo rivolto sulla gestione dell’accaduto.

La lettera di Mario Giordano a Valditara

La risposta di Valditara

Il numero uno del dicastero di Viale Trastevere ha replicato alle durissime parole di Giordano con una lettera pubblicata su La Verità.

Eccone il contenuto: “Non è vero che le studentesse non sono state ‘sanzionate’ per il loro comportamento agli orali, visto che sono state promosse con voti molto bassi rispetto al loro eccellente curriculum. La informo inoltre che il ministro non ha il potere di modificare le decisioni della commissione d’esame, che è autonoma nei suoi giudizi. Ma entriamo nella questione che lei pone. Le candidate hanno denunciato un atteggiamento discriminatorio ai danni degli studenti della loro classe da parte di un commissario esterno in merito alla seconda prova scritta per una presunta rivalsa verso un collega interno della stessa commissione. Il ministero ha invece qui la possibilità di fare chiarezza nell’interesse della serietà della scuola. Ed è quello che io ho inteso fare. Perché, se quelle insufficienze erano meritate, le accuse delle ragazze saranno pubblicamente sconfessate e chi si ritenesse offeso potrà tutelare la correttezza del suo agire”.

“Se invece ci sono stati abusi, gli abusi non possono essere consentiti, perché la nostra è una scuola democratica dove il rispetto delle regole deve valere per gli studenti come per gli insegnanti e il futuro di un giovane non deve essere pregiudicato da beghe personali, quali quelle, stando ai racconti di cronaca, denunciate dalle ragazze. L’ispezione in corso servirà ad accertare il tutto. Quanto alla coerenza, le ricordo che ho valorizzato il voto di condotta nel percorso scolastico, ho trasformato le sospensioni prevedendo più scuola per chi è sanzionato e rendendo obbligatorie attività di cittadinanza solidale per i casi più gravi; ho introdotto altresì una multa da 500 a 10.000 euro a carico di chi aggredisce il personale della scuola. Decisioni per le quali non è mancato chi mi ha definito ‘fascista’”.