Possono dei ragazzini di 15 anni assistere a delle immagini cruente sull’aborto, per giunta vietate ai minori? Nell’era di internet, tutto è possibile. Solo che il fatto si sarebbe consumato a scuola. Nelle “prime classi del Polo Liceale Galileo Galilei di Monopoli (Bari)”: a denunciarlo sono stati due deputati del M5S, Veronica Giannone e Luigi Gallo, che hanno anche presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
“‘La pratica dell’aborto prevede che si estraggano pezzi di gambe e braccia di bambini già formati'” sarebbe una delle frasi con cui, sostengono i due on. pentastellati, “l’associazione ‘Movimento per la vita'” si sarebbe rivolta agli studenti “delle dopo essere stata invitata a parlare di interruzione di gravidanza, lo scorso 4 dicembre.
Secondo la versione di Giannone e Gallo, “pochi giorni dopo il docente di Religione Cattolica ha proiettato, sempre alle prime classi, un documentario dal titolo ‘L’Urlo Silenzioso’, del 1984, vietato ai minori, in cui si vedono scene esplicite di aborti, accompagnate da termini come ‘bambino dilaniato’ o ‘bambino smembrato'”.
“Non c’è bisogno di aggiungere altro – continuano – siamo a conoscenza del turbamento di decine di ragazzi, sconvolti da questo duplice episodio. Così come inevitabile è stato lo sconcerto dei genitori”.
“Anche per questo abbiamo depositato, proprio ieri (13 dicembre n.d.r.), un’interrogazione scritta al ministro dell’Istruzione Bussetti. Crediamo che sia urgente intervenire per chiarire i contorni di una vicenda molto grave”.
“Vogliamo ricordare ai dirigenti scolastici – che la scuola è prima di tutto luogo di incontro, in cui coltivare nelle giovani menti degli studenti i principi di tolleranza, pluralismo e soprattutto rispetto”.
“Quello dell’interruzione di gravidanza – concludono Giannone e Gallo – è un tema delicatissimo che merita di essere trattato con la massima attenzione, in particolare se di mezzo ci sono dei minori”.
A stretto giro di posta, replica il dirigente scolastico del polo liceale ‘Galilei-Curie’ di Monopoli, Martino Cazzorla: parlando all’agenzia Ansa, il preside sostiene che “l’istituzione scolastica sta appurando quanto accaduto al fine di accertare eventuali responsabilità in merito”.
Il dirigente a capo dell’istituto siciliano assicura che “sono state messe in atto tutte le procedure previste dalla normativa vigente”.
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