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Scheda di valutazione: via libera alle scuole

Con una nota datata 10 novembre, prot. n. 10434, ma pubblicata sul sito del MPI il giorno 15 novembre il ministro Giuseppe Fioroni fornisce indicazioni sulla scheda di valutazione per il 2006/2007.
Richiamandosi alla nota di indirizzo del 31 agosto il Ministro ricorda che “l’anno scolastico 2006/2007 costituisce un anno-ponte nel corso del quale sarà effettuata la revisione delle Indicazioni nazionali che comporterà anche la individuazione di obiettivi essenziali per ogni ciclo scolastico e la definizione delle competenze da certificare”.
“L’attestazione dei traguardi intermedi via via raggiunti negli apprendimenti – sottolinea ancora Fioroni – sarà affidata a sobrie schede di valutazione, mentre la certificazione delle competenze sarà proposta in un’ottica sperimentale solo per l’ultimo anno del primo ciclo, sulla base di un modello nazionale che sarà definito dal ministero”.
La nota chiarisce che le istituzioni scolastiche del primo ciclo, previa delibera del collegio dei docenti, potranno predisporre una propria scheda di valutazione “garantendo, comunque, pur nella flessibilità del modello adottato, la valutazione degli apprendimenti conseguiti nelle diverse discipline, ivi compresi gli insegnamenti o attività facoltativo-opzionali, e del comportamento degli alunni”.
La soluzione viene contestata da Cgil-Flc che parla di “passo di gambero” del Ministro.
Non piace infatti al sindacato di Enrico Panini il richiamo all’autonomia delle scuole: “Il rispetto e l’esercizio dell’autonomia scolastica –  accusa Cgil-Flc – è inteso, anche dall’attuale Ministro, ahinoi, in puro stile morattiano. Siamo tornato alle schede fai-da-te in nome dell’autonomia”
Pur con toni cauti, Panini non lesina le critiche: “Sono passi indietro (e in contraddizione con quanto contenuto nella nota di indirizzo del 31 agosto) il giudizio diviso fra insegnamenti obbligatori e insegnamenti opzionali-facoltativi e il giudizio di comportamento come giudizio a sé, cosa che non ha alcun appiglio normativo”.
Questa l’opinione di Cgil-Flc, sarebbe però interessante sapere cosa ne pensano le scuole e i collegi dei docenti.

Reginaldo Palermo

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