Vincenzo Schettini, ormai celebre docente di fisica pugliese, conosciuto dal grande pubblico con il nome del suo progetto, “La Fisica Che Ci Piace“, presente alla tappa catanese del suo primo spettacolo teatrale, “La Fisica Che Ci Piace – La Lezione Show“, scritto insieme a Paolo Ruffini, ha parlato ai microfoni della Tecnica della Scuola di scuola, docenti, rapporto con i genitori.
Ecco le sue parole: “Con i genitori ho un rapporto bello perché sono schietto, soprattutto quando un alunno va male. Quando si parla con i genitori tiriamo fuori una sorta di osservazione speciale che noi docenti e loro genitori hanno sui loro figli. I genitori sono super impegnati ma anche molto attenti e amano parlare schiettamente con i prof”.
Schettini ha parlato dei suoi inizi in cattedra, spiegando di aver tratto ispirazione da due docenti con due stili diversissimi: “Al liceo ho studiato matematica con una professoressa severa e mi sono trovato bene. Il messaggio del rigore nella matematica non è stato per me negativo. Era molto chiara nonostante il rigore. Il professore di fisica era invece molto simile a me. C’è stato un po’ questo connubio: quando ho iniziato a insegnare ero come un ‘misto’ e poi ho trovato un mio stile. Ho vissuto la scienza con questa doppia faccia della medaglia, tra rigore e spettacolo”.
Infine il docente ha discusso in merito all’odio social di cui spesso è stato bersaglio, spesso da parte dei suoi colleghi: “Dà fastidio il successo, in generale. Quando si vede una persona che eccelle, anche nella stessa scuola, quando un docente si distacca dagli altri, non viene visto bene. Ma parliamo di una sparuta minoranza. Io i colleghi li conosco. Sono persone che amano il cambiamenti, sono molti i docenti che hanno un atteggiamento positivo in una scuola vecchia, burocratica, che paga poco”.
Lo spettacolo di Schettini è una vera e propria lezione, con concetti, anche difficili, della fisica, spiegati in modo magistrale ma soprattutto concreto e divertente dal docente, con intermezzi musicali, citazioni cinematografiche e momenti di riflessione sui grandi temi relativi alla scuola ma anche alla vita in generale.
Schettini ha lanciato vari messaggi sul palco prendendo posizioni nette, dall’importanza di assegnare i voti a scuola perché “vale la pena tenerli e rispettarli” in una “scuola che merita i cambiamenti”, alla visione della cultura come qualcosa che ingloba tutto e che non è assolutamente settoriale, a cui bisogna approcciarsi sempre con uno spirito da “studente”.
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