Il docente di fisica Vincenzo Schettini, volto de La Fisica Che Ci Piace, attualmente in televisione con il suo programma “La Fisica dell’Amore“, ha rilasciato un’intervista a Il Gazzettino in cui ha discusso di temi a lui cari: fisica, musica e didattica e rapporto con gli alunni.
Schettini giovedì 3 ottobre alle 21 sarà al teatro Malibran di Venezia per proporre “La fisica della musica: la scienza e il suo ignoto”. Ecco le sue parole: “La fisica e la musica? In realtà i collegamenti sono più numerosi di quanto si possa pensare”.
“Penso che se la conoscenza arriva alle persone ci offre la possibilità di creare abitudini positive, come leggere un libro. In Italia, purtroppo, si legge ancora poco”, ha aggiunto, parlando del suo lavoro da divulgatore.
“Ogni professore o divulgatore deve cercare di essere magnetico offrendo sempre qualcosa di nuovo. Molti spettatori alla fine mi dicono ‘che bello avere un professore come lei, la ascolterei per ore’. Con il tempo mi sono anche accorto che il successo di certi protagonisti della rete è anche dovuto al fatto che molti di loro trasmettono grande entusiasmo e investono parecchio sullo studio diventando così molto affidabili. E quando il pubblico trova persone di sostanza il progetto funziona al meglio. Bisogna essere magnetici”, ha aggiunto.
“Dovete dare il massimo ogni santo giorno, ogni volta che vi trovate davanti ad un professore, prendete il massimo da quel professore. Il massimo ti fa arrivare sempre ad un buon voto? No, ti porterà molto spesso al fallimento, molto spesso al rifiuto, ma voi dovete continuare dare il massimo”, queste le parole di Schettini agli studenti in occasione dell’anno scolastico.
“I grandi scienziati, prima di arrivare a grandi scoperte, e hanno studiato, hanno lavorato, dopo anni sono arrivati ad una scoperta, dopo anni ad un successo”, ha aggiunto.
Ed ecco alcune parole in merito alle nuove tecnologie: “La scuola è un percorso meraviglioso che vi abituerà a una cosa che si chiama vita. Quando entrate a scuola abbracciate le persone che sono davanti a voi. Chi se ne frega della tecnologie se non tiriamo fuori gli esseri umani, il volersi bene. Quando un compagno sta giù, avvicinatevi. ChatGpt gli abbracci non li dà. Buon anno a tutti ragazzi”.
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