Home Attualità Schettini: “Se fossi ministro dell’Istruzione investirei sui docenti. Non aumentando gli stipendi,...

Schettini: “Se fossi ministro dell’Istruzione investirei sui docenti. Non aumentando gli stipendi, ma facendoli viaggiare”

CONDIVIDI

Breaking News

March 14, 2025

  • Gino Cecchettin sui docenti: vogliono formarsi per vivere senza violenza, stop ai femminicidi
  • Studenti trovano borsello con mille euro e lo consegnano alla Polizia: Valditara li invita al Ministero
  • Schettini: “Se fossi ministro dell’Istruzione investirei sui docenti. Non aumentando gli stipendi, ma facendoli viaggiare”
  • Solo 9 ore di lezione a settimana per un bimbo con autismo e iperattività, la madre che ha scritto a Valditara ne ottiene 22

Il docente di fisica e content creator Vincenzo Schettini ha partecipato ad una puntata del podcast Poretcast, condotto dall’attore Giacomo Poretti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. L’insegnante conosciuto grazie ai social e alla televisione ha toccato, in un’ora e mezza, vari argomenti.

Registro elettronico, le parole di Schettini

Intanto ha fantasticato svelando cosa farebbe se diventasse ministro dell’Istruzione: “Farei un grosso investimento di soldi sugli insegnanti. Non aumentando lo stipendio ma dando loro delle possibilità. Ci sono tanti soldi per la scuola che vengono però destinati non alla scuola ma agli oggetti. Ogni scuola riceve migliaia di euro ogni anno con i quali vengono comprati oggetti, schermi, che poi vengono usati al 2% perché poi magari si preferisce usare la lavagna”.

“Io darei centomila euro a testa ai presidi e direi loro: prendete il vostro corpo docente e fate loro girare il mondo, due settimane all’anno, pagandoli, non solo il viaggio. Poi il docente torna e porta il suo know how a disposizione dei giovani. Questa sarebbe la scuola virtuosa, che funziona, così sarebbe entusiasmante per gli insegnanti riuscire a farsi la formazione che vogliono, non PowerPoint o corso sulla Privacy, che non serve a niente”.

“Ho paura di deludere”

E, sul registro elettronico: “Una tragedia, non si può nascondere più niente. Il ragazzo deve raccontare. Io ho raccontato a mia mamma del quattro che avevo preso, era arrivata da me la notizia. Questi tempi devono tornare. Chi è organizzato così perde l’organizzazione. Scrivere i compiti vuol dire attivare il cervello”.

Infine Schettini ha discusso sulla sua vita da docente ormai conosciuto dal grande pubblico: “Non esiste più la mia vita privata. Ho paura di deludere, sin da quando ero studente. Deludo un anno quando non lascio quel segno che dovrei lasciare. Ci tengo affinché i ragazzi abbiano comunque, alla fine dell’anno, una bella esperienza con me. Ora io non voglio deludere le persone che mi seguono.