Un episodio ancora da chiarire, che la stessa insegnante ha prima ammesso e poi smentito in una relazione invitata alla preside della scuola, ma che a quanto sembra i compagnetti avrebbero invece confermato. Di certo c’è una famiglia furibonda, lei italiana e lui senegalese, che parla apertamente di gesti di razzismo. E c’è una denuncia per abuso dei mezzi di correzione presentata dalla coppia, che rientrando dall’ennesimo confronto in direzione si è trovata davanti a casa il marito della docente, intento a farsi un’idea di dove abitassero.
Secondo la ricostruzione fatta dalle agenzie, sembra che tutto sia iniziato alle 16 di giovedì 3 ottobre. Tommy è in fila con gli altri compagni della scuola elementare di Carmagnola che frequenta da tre settimane. Ride e scherza con i suoi nuovi amici e poi pare che il più vicino gli faccia il solletico. Lui si scansa, urta un altro con lo zaino e quasi lo fa cadere. La maestra, supplente di 53 anni, lo invita a ritornare al suo posto. Lo fa in maniera energica e, a sentire i bambini presenti, parte un sonoro ceffone. E’ uno di loro ad avvisare il padre di Tommy. Lui va dritto dalla donna per chiedere spiegazioni. Si sente rispondere che non è successo niente. Che il ragazzo è bravissimo. Ma quando sale in macchina, l’uomo vede le cinque dita stampate sulla guancia. «Mi brucia ancora», dice Tommy tra le lacrime.
L’uomo torna dall’insegnante. Le dice di non farlo mai più. La replica arriva la mattina dopo davanti al dirigente scolastico, il suo vice ed entrambi i genitori.
“E’ stato un momento di rabbia. Non è facile gestire 24 bambini tutti insieme”, controbatte la docente, che non si scusa. Volano parole grosse e la madre del piccolo insulta l’insegnante. la preside a quel punto decide di sollevare dalla classe l’insegnante: “Quel che è successo veramente è ancora da chiarire. Di certo non possiamo che condannare qualsiasi gesto violento nei confronti degli alunni”
Intanto la maestra accusata parla di un “contatto accidentale” e minaccia querele per ingiurie e minacce, mentre a scuola arrivano i carabinieri.
Tuttavia nelle vicinanze della loro casa, la famiglia di Tommy trova il marito della maestra elementare. Dopo aver provato a convincere i presenti con un suo improvviso smarrimento, è costretto ad ammettere davanti ai militari di essere stato vinto dalla curiosità di sapere dove abitasse quel bimbo, che continua a ripetere: “Io quella maestra cattiva non la voglio più vedere”.
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