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Schlein: “Saremo un bel problema per il Governo Meloni”

Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito Democratico. Nei gazebo posti in tutta Italia, la deputata dem ha superato con ben oltre il 54%  dei voti l’avversario dello stesso partito e presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. 

E le sue prime parole come segretaria del Pd, sono state: “Abbiamo vinto! Sono immensamente grata. Abbiamo fatto insieme una piccola grande rivoluzione. Anche questa volta non ci hanno visto arrivare. Il popolo democratico è vivo e ha una linea chiara. Ci chiede di cambiare davvero. Non dobbiamo tradire questa fiducia. È la responsabilità più grande. Mi hanno colpito tanto le donne di più di cento anni che sono andate a votare per me e che hanno detto che erano novanta anni che aspettavano di votare per una segretaria. Saremo un bel problema per il governo di Giorgia Meloni. Da oggi noi daremo un contributo a organizzare l’opposizione in Parlamento e in tutto il Paese”.

“Il popolo democratico si è unito, abbiamo fatto da ponte tra dentro e fuori e anche da ponte intergenerazionale”, ha proseguito la Schlein, sottolineando pure: “la nostra ossessione deve essere chi non ha partecipato al voto”.

È stato abbandonatamente superato il milione di persone che si sono recati a votare, rinsaldando così la fiducia della dirigenza del Partito Democratico. 

Intanto Bonaccini ha  chiamato Schlein, dicendo che le darà una mano. Ha poi affermato, riconoscendo la sconfitta: “La prima cosa che vi chiedo è di mandare un grande abbraccio e un grande applauso a Elly Schlein. L’ho sentita pochi minuti fa e le ho fatto, ovviamente, i complimenti e un grande in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume da questa sera, dalle prossime ore, alla guida di un Partito Democratico che ha bisogno di reagire e rigenerarsi. Noi veniamo da troppe sconfitte ed è proprio per questo che io sento la responsabilità di metterci a disposizione per dare una mano a Elly e a tutta la comunità del Pd”. 

“Io l’ho sempre detto”, ha proseguito: “Se avessi vinto e prevalso, avrei chiesto agli altri candidati di darmi una mano. Ha prevalso Elly e, senza chiedere nulla per me, un minuto dopo, mi sono messo a disposizione per dare una mano. Abbiamo il dovere di far ripartire e rilanciare il Partito Democratico. È troppo importante e prezioso il nostro ruolo”.

“Il voto degli iscritti ha dato un esito diverso, ma gli elettori hanno dato un altro responso e lei, certamente, è stata più capace di me di dare un senso di rinnovamento e di innovazione al Partito Democratico”. 

Anche il  segretario del Pd uscente Enrico Letta ha sentito la neo eletta Elly Schlein: “E’ stata una telefonata calorosa, domani ci sarà il passaggio di consegne”.

Chi è Elly Schlein?

Schelin risulta essere la più giovane leader nella storia dem: con i suoi 37 anni batte anche Matteo Renzi che ne aveva 38 quando guidò il Pd. 

Dunque giovane, femminista, ecologista, Lgbt e di sinistra. Da Occupy Pd e l’addio ai dem dopo i 101 che impedirono a Romano Prodi la presidenza della Repubblica, Schlein si è riavvicinata al partito prima da europarlamentare poi proprio come vice di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna. Quindi l’elezione a deputata e la corsa per la segreteria, aperta questa volta anche ai non iscritti: Schlein si è infatti iscritta al Pd quasi contestualmente all’annuncio della candidatura. 

Un’ascesa travolgente che l’ha vista prevalere su Bonaccini soprattutto nelle grandi città da Milano a Roma, da Torino a Napoli. 

Twitta Maria Elena Boschi: “Penso che da domani nella politica italiana cambieranno molte cose. Si apre una stagione molto interessante per i riformisti”.

Pronto Matteo Salvini a dire la sua: “Auguri di buon lavoro alla nuova segretaria del Pd Elly Schlein. La partecipazione dei cittadini è sempre un valore positivo, così come lo è avere una autorevole voce dell’opposizione. Confido che da domani a sinistra ci siano finalmente rispetto e riconoscimento del valore democratico del voto popolare, che a settembre ha dato chiaramente al centrodestra la responsabilità del governo del Paese. La Democrazia non è patrimonio esclusivo della sinistra”. 

Pasquale Almirante

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