Ampio e auricolato, come si sa, è il dibattito tra maggioranza e opposizione attorno all’utilizzo dei fondi del Pnrr , il cui livello di spesa, come aveva spiegato la Corte dei Conti, “resterà inferiore di quasi 15 miliardi rispetto a quanto previsto nel 2023” e specifica pure che “oltre la metà delle misure interessate dai flussi mostra ritardi o è ancora in una fase sostanzialmente iniziale dei progetti”.
Anche sulla base di tale ritardi e dunque pure di fronte al percolo che addirittura questi fondi possano tornare indietro, il Pd fa sapere di essere preoccupato per l’attuazione del Pnrr e chiede al governo di non toccare gli investimenti su sanità, nidi e scuola.
La preoccupazione è arrivata attraverso una dichiarazione della segretaria democratica Elly Schlein: “C’è un coro di preoccupazioni che il governo non può più negare. Il Pd da mesi chiede al governo di venire a riferire in Parlamento su quali sono le modifiche che intendono fare. Incredibile che ne parlino dalla campagna elettorale e ancora nessuno sa quali siano quelle modifiche”.
E ha pure aggiunto: “Siamo preoccupati che le modifiche non ricadano su alcuni asset fondamentali di quel piano, pensiamo alla sanità, ai nidi, alle scuole. Sarebbe davvero un errore inspiegabile da un governo che per la prima volta è guidato da una presidente del Consiglio donna”.