School bonus a due vie

La legge di Bilancio (232 del 2016) ha fissato una deroga al meccanismo dello school bonus, secondo cui le erogazioni liberali dei cittadini per ogni tipo di scuola pubblica devono essere convogliate a un conto della Tesoreria dello Stato e solo successivamente versate all’ente beneficiario. Diverso invece per le scuole paritarie (private, comunali o provinciali) a cui si possono effettuare i versanti direttamente sul loro conto corrente bancario o postale. Lo scrive Il Sole 24 Ore che precisa pure che non mutano le misure del risparmio fiscale che prevedono un credito d’imposta pari al 65% di quanto versato per gli anni 2016 e 2017 e pari al 50% per il 2018 (fino a un massimo di 100mila euro annuali), credito da divider in tre annualità per un pari importo.

Tanto le scuole statali che quelle paritarie devono destinare il 10% delle risorse incassate alle istituzioni scolastiche che risultano destinatarie delle erogazioni liberali in un ammontare inferiore alla media nazionale.

 

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Per le scuole statali il prelievo sarà operato direttamente dal ministero, dato che lo stesso erogherà alla scuola il 90% dei fondi.

Le erogazioni potranno essere destinate a tre categorie di investimenti:per realizzare nuove strutture scolastiche, per la manutenzione e il potenziamento di scuole già esistenti, per interventi che migliorino l’occupabilità degli studenti. Nel bonifico deve essere chiarito dal donatore il vincolo di destinazione dell’erogazione.

È previsto che ogni scuola predisponga sul proprio sito web istituzionale una sezione dedicata alle erogazioni ricevute con indicazione puntuale delle attività.

Pasquale Almirante

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