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Schwa vietata a scuola, Riccardi (Società Dante Alighieri): “Non ha corrispettivo nel parlato, questione già risolta da Serianni”

Si è riunita oggi, 28 marzo, l’Assemblea annuale dei soci della Società Dante Alighieri, con delegati dai Comitati e dalle Scuole di tutto il mondo. L’evento, a dieci anni dalla prima elezione di Andrea Riccardi come Presidente della Società Dante Alighieri, ha accolto oltre 200 partecipanti.

Schwa a scuola e le parole del compianto Luca Serianni

Il Presidente Riccardi, nel suo intervento sulle attività annuali sulla lingua e sulla cultura italiane, ha ricordato le recenti polemiche sull’uso dei segni grafici (schwa) e l’opportunità di evitare ogni forma di discriminazione e sessismo linguistico. Il Presidente ha ricordato inoltre che nel 2021 il Vicepresidente della Dante, Luca Serianni, si era già espresso in tal senso.

“I segni grafici (schwa e asterischi) non hanno un corrispettivo nel parlato. E qualunque lingua è in primo luogo una lingua parlata. Pertanto”, ha concluso Riccardi, “non vediamo motivo di dover cambiare posizione in merito a un problema così delicato per il presente e per il futuro della lingua italiana, che insegniamo in tutto il mondo. La questione è stata già risolta, per noi, da un linguista così illustre come è stato Luca Serianni e invitiamo pertanto i nostri Comitati a seguire questa chiara presa di posizione”.

La nota della discordia

Il MIM ha diffuso la nota 1784 del 21 marzo 2025, con la quale fornisce indicazioni in merito all’utilizzo di schwa e asterischi nelle circolari delle scuole.

L’Accademia della Crusca ha più volte ribadito che l’uso di segni grafici come l’asterisco al posto delle desinenze, o di caratteri estranei alla tradizione ortografica italiana, come lo schwa, non è conforme alle regole grammaticali della lingua italiana. Di conseguenza, si raccomanda di rispettare le strutture linguistiche codificate per garantire chiarezza, leggibilità e accessibilità nei testi istituzionali.

Nel parere del 24 settembre 2021, pubblicato sul sito ufficiale dell’Accademia, si sottolinea che l’asterisco non è adatto a testi legislativi, avvisi o comunicazioni pubbliche, poiché potrebbe generare confusione e incomprensione, soprattutto nella lettura ad alta voce, a causa dell’assenza di una corrispondente resa fonetica.

Inutile dire che la circolare ha avuto grande eco mediatica ed ha ricevuto molte critiche.

Le critiche

Non sono mancate le immediate reazioni al contenuto della nota.

Sulla stessa pagina Facebook del Ministero sono molti i commenti, per lo più ironici, sotto il post con il quale il MIM annuncia la pubblicazione della circolare.

Tra le tante voci, segnaliamo l’insegnante e scrittore Enrico Galiano, ha così commentato su Facebook la nota ministeriale:

Ma no, non l’abbandono scolastico a livelli scandalosi.

Ma figurati, non i quattro studenti su dieci che soffrono di ansia scolastica.

Scherziamo? Non gli insegnanti di sostegno che mancano.

Non le quattro scuole su dieci a rischio sicurezza.

Non i doposcuola che ormai non fa più nessuno.

Non le classi con 28 studenti.

Non gli insegnanti a continuo rischio burnout, per stipendi fra i più bassi d’Europa.

La schwa. L’asterisco. Questi i veri problemi“.

E ha concluso con una considerazione: “mai visto, in vent’anni di carriera, un solo documento scolastico con la schwa o l’asterisco. Non so voi”.

Redazione

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