Interessante il saggio “Scienza e letteratura a confronto” scritto da Antonietta Vincenzo e Antonella Mongiardo, docenti che la scuola la conoscono bene.Il saggio, inoltre, offre spunti di interdisciplinarità, con argomenti prettamente matematici, come il pi greco, la sezione aurea, la serie di Fibonacci, che trovano applicazioni pratiche in numerosi campi, dall’architettura alle scienze naturali, alla musica, all’arte.
Ecco cosa tratta questo saggio
“In un’epoca in cui la scienza determina gran parte del destino umano, cioè se vivere o morire, gli scienziati conoscono le potenzialità dei mezzi a disposizione che sfuggono, invece, a coloro cui spetta prendere decisioni”.
Questo pensiero di C.P. Snow, tratto dal suo celebre saggio “Le due culture”, è stato la molla scatenante che ha dato vita al libro “Scienza e letteratura a confronto”, di Antonietta Vincenzo e Antonella Mongiardo.
“Scienza e letteratura a confronto” è un viaggio nel tempo, un excursus sul pensiero filosofico e scientifico, dal mondo classico all’epoca moderna, alla ricerca dei legami più intimi tra cultura umanistica e cultura scientifica.
Il testo si allinea alle nuove tendenze legislative che, più che mai, spingono la scuola verso un sistema educativo basato sull’interdisciplinarità e la trasversalità dei saperi, con l’obiettivo di avviare gli studenti ad una visione globale della cultura, sull’esempio dei grandi pensatori del passato.
“Nonostante le innovazioni legislative spingano in questa direzione – dice Antonella Mongiardo, docente di matematica e giornalista- purtroppo il collegamento tra le discipline resta un punto debole della didattica. Per lo più c’è la tendenza a mantenere distinte le materie umanistiche e quelle scientifiche, come se fossero due mondi separati, senza possibilità di collegamento e punti di contatto. Atteggiamento, questo, che contribuisce non poco a creare discontinuità nella formazione scolastica e una visione distorta nel concetto di cultura in generale”.
Il libro si allaccia, inoltre, al pensiero e alla problematica di Snow, il quale vedeva nella frattura della cultura la causa degli effetti che si sarebbero potuti ripercuotere negativamente sulle sorti dell’umanità.
“Frattura- spiega la professoressa Vincenzo, naturalista e scrittrice- dovuta al diverso atteggiamento di umanisti e scienziati che si ponevano su due fronti opposti: fatalisti i primi, tendenti all’isolamento e alla rottura del dialogo; decisamente ottimisti gli altri, disponibili invece a darsi da fare e a trovare rimedi per il miglioramento e il progresso sociale. E’ un sentiero ancora poco battuto il rapporto tra scienza e letteratura, specialmente in Italia- prosegue Vincenzo- ma negli ultimi anni critici e giornalisti hanno iniziato a percorrerlo, seguendo le orme di Snow, Calvino, Svevo, Levi e i moderni autori di fantascienza”.