Attualità

Scienze Motorie, entra in scena un docente specifico nella scuola primaria italiana. E in Europa?

L’insegnamento di “ginnastica” o “educazione fisica” si dota di una figura professionale dedicata all’insegnamento specifico della disciplina in seno alla scuola primaria, dove la didattica (e la pratica) erano prima svolte dai docenti di italiano e matematica, a rotazione. La novità, per quanto dichiarato dal Ministero dell’Istruzione, interesserebbe le classi solo dalla quarta primaria e non le altre che, durante lo svolgimento delle lezioni dedicate, si troverebbero a pranzo.

Numerosi sono i quesiti posti dai Dirigenti scolastici, che interessano la natura delle lezioni, i contenuti, le metodologie e le forme di arruolamento del corpo docente dedicato ed il rispettivo ruolo nell’organizzazione scolastica nel suo complesso. Non risulta inoltre chiaro se le ore complessive dedicate allo svolgimento delle attività sono incluse nell’ammonto generale di quelle settimanali (40).

Resta comunque una novità decisiva per la scuola primaria, che inizia ad attribuire l’insegnamento delle Scienze Motorie e sportive ad una figura specifica. Cosa accade, ci si chiede, nel resto d’Europa? Dove vengono insegnate le discipline sportive e da chi?

Regno Unito: PE obbligatoria sino ai 16 anni, anche alla primaria con docenti dedicati

L’insegnamento risulta centrale nel quadro didattico, pedagogico ed educativo e viene svolto da personale specializzato sin dalla più tenera età. L’educazione fisica (EP) è una parte obbligatoria del curricolo per tutti gli alunni in ogni fase chiave, dai 4 ai 16 anni. Spetta alle scuole determinare quanto tempo è dedicato all’educazione fisica nel percorso di studi, ma la guida dipartimentale nazionale raccomanda che andrebbero erogate agli alunni un minimo di due ore di educazione fisica a settimana in strutture attrezzate e dedicate, anche esterne alle pertinenze. Il contenuto minimo per ciascuna fase chiave, secondo il Ministero britannico, è il seguente:

  • Fondamenti e fase chiave 1: atletica leggera, danza, giochi e ginnastica;
  • Fase chiave 2 – atletica leggera, danza, giochi, ginnastica e nuoto;
  • Fase chiave 3: atletica, giochi, ginnastica e nuoto;
  • Fase chiave 4: gli alunni devono avere l’opportunità di pianificare e partecipare a un programma di educazione fisica regolare, frequente ed equilibrato che, tra le altre cose, contribuisce e aiuta a sostenere uno stile di vita sano e attivo. 

Per favorire anche integrazione, spirito competitivo e di gruppo, le scuole si sfidano in campionati studenteschi a livello nazionale e locale. I docenti sono specializzati (Laurea Magistrale in discipline della salute e dello sport) e con annessa abilitazione.

Francia, educazione sportiva parte integrante della formazione. Numerose le attività extracurricolari

In Francia, l’Educazione Fisica è obbligatoria dal primo anno della scuola primaria all’ultimo anno di scuola media. Nella prima vengono insegnate 3 ore a settimana, che si riducono a 2 ore a settimana nelle scuole secondarie. Non sono infrequenti ore aggiuntive. Secondo il curriculum francese, lo scopo dell’educazione fisica a scuola è migliorare le prestazioni di apprendimento e la salute degli alunni al fine di contribuire a una vita equilibrata tra studio e attività fisica. Si concentra sul corpo, la mobilità, l’attività e l’impegno personale.

Il curriculum di educazione fisica nelle scuole medie inferiori svolge a ruolo di primo piano nell’educazione alla salute (lotta contro obesità e comportamenti a rischio per la salute del giovane), educazione alla cittadinanza, autonomia, solidarietà, sicurezza e senso di responsabilità. Gli insegnanti di educazione fisica sono assunti dal Ministero dell’Istruzione Nazionale, della Gioventù e della Vita Associativa, mentre gli allenatori di sport specifici sono impiegati dal Ministero dello Sport.

Nelle scuole primarie, l’educazione fisica è insegnata da docenti non specializzati. Promosse numerose attività pomeridiane parte del curriculum studiorumsvolte da docenti specializzati anche nelle pertinenze scolastiche.

Andrea Maggi

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