Dalla richiesta di tornare in presenza a scuola, scongiurando la Dad, alle mobilitazioni, le occupazioni e gli scioperi. Il tutto a solo un mese dal rientro in classe (13 settembre). È quello che sta accadendo in diversi istituti di Roma, l’Avogadro, il Cavour, il Rossellini, l’Albertelli, il Ripetta, il Plauto, il Bottardi. I motivi sono ormai noti, le misure anti-Covid in particolare, che hanno imposto alcune regole che hanno procurato disagi ai ragazzi. Su tutte il doppio ingresso a scuola per alleggerire i mezzi di trasporto.
Sulla questione è intervenuto a LaPresse il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli, criticando le rimostranze degli studenti: “Sperperare così il patrimonio di tempo e risorse della scuola mi sembra assurdo, specie dopo che studenti e famiglie hanno chiesto di tornare il prima possibile a scuola, dopo lockdown e Dad. Non si dovrebbero perdere giorni in aggiunta a quelli persi in pandemia. I dirigenti scolastici – prosegue Giannelli – sono pronti a fronteggiare le occupazioni che arriveranno. È una situazione nota che si ripete ogni anno, a parte una pausa durante il lockdown. È una cattiva abitudine che abbiamo soltanto in Italia”.
Dall’altra parte gli studenti chiedono un tavolo permanente che li coinvolga nelle decisioni. In questi giorni non sono mancate le tensioni con la polizia in seguito a manifestazioni e occupazioni. Si è svolto anche un incontro tra gli studenti e il prefetto, non andato però a buon fine. Previsto il 29 ottobre un nuovo appuntamento in occasione della mobilitazione nazionale.
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