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Scioperi scuola, in Regno Unito docenti ancora in protesta. Il Ministero dell’Istruzione promette aumenti salariali

Gli insegnanti, supportati da cittadini e sigle sindacali, hanno dichiarato già dalla fine di novembre scorso l’intenzione di provocare disagi al sistema scolastico per far udire la loro voce. Inflazione, caro energetico, pagamenti arretrati mai giunti, mobilità estrema, retoriche e procedure concorsuali lente e spesso prive di un adeguato numero di candidati formati, che provoca stress del sistema di reclutamento; è sugli insegnanti più anziani, attualmente in sciopero, corpo che si consumano tali problemi sistemici. 

Il 16 gennaio il National Education Union (NEU), uno dei sindacati che rappresentano la professione docente da decenni, ha annunciato l’intenzione di scioperare coinvolgendo tutte le nazioni britanniche. Si sono aggiunti alla battaglia altre due organizzazioni, l’Associazione nazionale dei maestri di scuola/Unione delle donne docenti (NASUWT) e l’Associazione nazionale dei presidi – le quali hanno espresso il proprio sostegno ad un’azione sindacale di protesta priva di precedenti nella storia recente britannica.

Assetto delle proteste: date, dinamiche, partecipazione

Il NEU ha annunciato di aver raggiunto la soglia richiesta in una votazione dei suoi insegnanti membri per scioperare nelle scuole di tutta l’Inghilterra con la partecipazione fattiva della stragrande maggioranza dei docenti.
Il sindacato NEU ha dichiarato che terrà scioperi presso:

  • Mercoledì 1° febbraio (Inghilterra e Galles);
  • Martedì 14 febbraio (solo Galles);
  • Martedì 28 febbraio (regioni del Nord, Nord Ovest e Humber);
  • Mercoledì 1° marzo (Midlands orientali, regioni occidentali e orientali);
  • Giovedì 2 marzo (regioni di Londra, sud-est, sud-ovest);
  • Mercoledì 15 marzo (Inghilterra e Galles);
  • Giovedì 16 marzo (Inghilterra e Galles).

“Dopo due anni di lezioni in presenza interrotte a causa dell’emergenza sanitaria, ogni singolo giorno trascorso a scuola con i docenti è in grado di impattare positivamente il percorso di apprendimento di uno studente”, ha sostenuto il Ministero dell’Istruzione britannico in una nota sul proprio sito web. Ha inoltre aggiunto che “la decisione del NEU di indire uno sciopero mette a rischio l’istruzione e il benessere dei bambini in un momento in cui gli insegnanti stanno lavorando duramente per sostenerli nella ripresa dalla pandemia”.

Quali i provvedimenti per limitare le proteste e migliorare le condizioni del corpo docenti?

Il Ministero dell’istruzione britannico, in una nota pubblica, ha affermato che: “comprendiamo le pressioni che molti insegnanti, come il resto della società inglese, stanno affrontando ora a causa della sfida dell’inflazione elevata”ribadendo la centralità del ruolo docente nella società moderna. Per tale ragione, entro l’anno corrente, gli insegnanti vedranno aumenti salariali dal 5 all’8,9%; anche i nuovi assunti, meno esperti, saranno interessati dall’adeguamento in oggetto. Ciò porterà gli stipendi iniziali degli insegnanti a £ 28.000, il che rappresenta un progresso significativo verso l’impegno del programma dell’esecutivo risalente al 2019, il quale prevedeva un minimo salariale per £ 30.000.

Lo scorso 9 gennaio il segretario all’istruzione Gillian Keegan ha tenuto un incontro – ritenuto da costui costruttivo – con i leader sindacali. Ha ribadito, in quella sede, l’impegno fondamentale dell’esecutivo nel destinare le risorse economiche alle scuole con il fine di combattere edilizia carente, lente procedure e provvedere ad una maggiore remunerazione del corpo docente. La spesa prevista sarà ingente, per un totale di 58,8 miliardi di sterline entro il 2024-25.

Andrea Maggi

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