Riprende a breve la stagione degli scioperi.
Il primo, in ordine di tempo, è calendarizzato per il 25 ottobre ed è proclamato da Cub, Sgb, Si-Cobas, Usi-Cit. Due i grandi obiettivi della piattaforma: eliminazione del precariato e aumento significativo delle retribuzioni di tutto il comparto scuola.
Molto articolate le richieste di FederAta che proprio in questi giorni hanno proclamato uno sciopero di tutto il personale Ata delle scuole per il 27 novembre.
Nella piattaforma c’è davvero di tutto: si va dalla immissione in ruolo di tutti gli assistenti amministrativi facenti funzioni del DSGA con priorità sui vincitori del concorso ordinario fino alla istituzione di un assistente tecnico in ogni istituto comprensivo.
Ma c’è anche la richiesta di un passaggio automatici in area C di tutti gli assistenti amministrativi e tecnici con relativo svuotamento del profilo B (nel concreto si tratterebbe di una sorta di passaggio di livello retributivo e contrattuale).
La protesta di FederAta è rivolta anche contro “le pressioni ormai insostenibili subite dai collaboratori scolastici a causa soprattutto delle diminuzioni di organico e dei divieti di nomina supplenti, con relativo aumento dei carichi di lavoro, con turni iper flessibili, orario di lavoro spezzato, spostamento da un plesso ad un altro e/o, addirittura, da un comune all’altro”.
Il sindacato si dichiara anche contrario ad “una interpretazione forzata del mansionario dei collaboratori scolastici che presuppone che cambino pannolini agli alunni senza una adeguata formazione”.
Ma le richieste più complesse riguardano il profilo dei DSGA; FederAta chiede infatti l’istituzione della dirigenza amministrativa e l’attribuzione al dirigente scolastico della responsabilità del consegnatario (attualmente è proprio il DSGA ad avere la funzione di consegnatario dei beni della scuola).
Non solo, ma c’è anche una rivendicazione contrattuale piuttosto significativa: l’equiparazione economica dei DSGA ai segretari comunali (attualmente, per la cronaca, i segretari comunali hanno un trattamento economico superiore a quello dei dirigenti scolastici).
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