Oggi 10 dicembre è la volta dello sciopero del mondo della scuola. Adesione media al 5,1% secondo le prime proiezioni, un dato insufficiente a dare un segnale efficace al Governo sul fronte delle richieste sindacali provenienti da FLC CGIL, UIL Scuola, GILDA, SNALS, COBAS, CUB, Anief.
Sebbene la piazza di Roma sia stata gremita, come hanno testimoniato le riprese del nostro direttore Alessandro Giuliani, che ha seguito il corteo fino a Viale Trastevere, intervistando lungo il cammino i leader dei sindacati, i numeri nazionali medi non lasciano ben sperare. In redazione ci sono giunte notizie di scuole chiuse per carenza di personale, ma le cifre complessive sarebbero dovute essere più significative per mettere sul tavolo del Governo rivendicazioni fortemente condivise.
Abbiamo provato a ragionarci nel corso della nostra diretta, a partire dalle interessanti dichiarazioni di Pietro Bernocchi (Cobas): “Ci sono categorie che in pandemia si sono battute come leoni per ottenere ciò che stavano perdendo – ha dichiarato il leader Cobas -, penso ai ristoratori o ai proprietari degli stabilimenti balneari, mentre la categoria docente è stata sfibrata anche dal punto di vista della dignità del proprio lavoro”.
“Piano piano hanno tentato di far loro credere che svolgono un lavoro di basso interesse sociale, di bassa qualità – spiega -, come se l’obiettivo ultimo dell’insegnamento sia infarinare i ragazzi per consegnarli a un lavoro precario. Ecco, poco per volta il sistema ha introdotto nella scuola il veleno peggiore: la perdita della dignità del proprio lavoro, che è questione culturale e sociale prima ancora che economica,” continua.
Insomma, forse c’è anche una questione di disistima del proprio lavoro, da parte dei docenti, alla base di uno sciopero poco sentito.
Va affermata la centralità delle prerogative contrattuali rispetto alla legge come strumento di potenziamento della funzione unificante che il sistema di Istruzione e Ricerca svolge per l’intero Paese. Giudicano inaccettabile l’intervento unilaterale su materie di competenza della contrattazione quali la mobilità, la formazione, la valorizzazione professionale e in generale su tutti gli aspetti attinenti al rapporto di lavoro.
Superamento di ogni iniziativa di devoluzione delle competenze in materia di istruzione.
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