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Sciopero 10 dicembre, Di Meglio (Gilda): “Contratti Covid Ata vicini alla proroga”

Anche la Gilda degli insegnanti con il suo leader Rino Di Meglio, ha partecipato allo sciopero di questa mattina con la manifestazione di Roma. Tante le criticità segnalate dal segretario nazionale al nostro direttore Alessandro Giuliani:

“Mi fa piacere sapere che tantissime scuole in Italia oggi sono chiuse. La scuola si ribella perché c’è la goccia che ha fatto traboccare il vaso e la legge di stabilità nella quale speravamo per avere un minimo di avvio verso la decenza degli stipendi degli insegnanti e del personale scolastico, ma questa speranza è stata delusa in modo cocente dal momento che abbiamo visto che nella finanziaria su 33 miliardi e mezzo, abbiamo soltanto 210 milioni investiti per la scuola, cioè una miseria”.

“In questo Paese la politica non conta più nulla. Quando facciamo il pellegrinaggio tra tutti i gruppi parlamentari e ci dicono che sono solidali con noi, che però quel cattivone del governo ha lasciato 600 milioni per tutti i possibili emendamenti, allora penso che come cittadini dobbiamo preoccuparci perché nel momento in cui la politica non conta sulla spesa pubblica, significa che c’è anche un problema democratico”.

“Penso che questo sciopero deve e può essere l’inizio di un percorso di lotta. Non possiamo fermarci qui e dobbiamo continuare con tutti gli strumenti possibili. Ata? Dalle notizie che abbiamo sembra che siano riusciti a far passare quest’emendamento per cui ci sia la proroga dei contratti Covid per tutto il personale però finchè non c’è il voto del Parlamento non può essere una notizia certa”.

Blocco triennale? “Speriamo cessi quanto prima. Nel momento in cui la contrattazione è spogliata per continuo intervento di leggi che bloccano la contrattazione e poi significherebbe anche ragionevolezza da parte della politica. Non costa nulla, semplicemente si garantisce il diritto a chi è nelle condizioni di tornare a casa propria”.

Rinnovo del contratto? “Il governo non ha mantenuto nessun impegno e non c’è solo il Patto per la scuola che noi non abbiamo sottoscritto perché non ci fidavamo e abbiamo avuto ragione, ma ci sono anche gli impegni presi coi precedenti governi, ricordo il Conte 1, l’accordo fatto in notturna. Qui abbiamo un continuo disattendere gli accordi presi dal governo”.

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Daniele Di Frangia

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