Attualità

Sciopero 11 ottobre, le richieste in tema di scuola

La scuola pubblica richiede investimenti, finalizzati a: una cospicua riduzione del numero di alunni per classe, un adeguato aumento degli organici, con l’assunzione di docenti con 3 anni di servizio e di Ata con 2; non meno importanti gli interventi immediati e di lungo periodo nell’edilizia scolastica e nei trasporti locali. Queste le richieste, sul fronte scuola, da parte delle organizzazioni sindacali conflittuali, alternative e di base, che hanno mobilitato i lavoratori nella giornata di oggi 11 ottobre.

Dagli stessi sindacati, inoltre, arriva il no alla sospensione dello stipendio per mancanza di Green pass.

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Lo sciopero generale nazionale si preannuncia ad ampia partecipazione, specie a seguito dell’assalto alla sede della Cgil, di cui abbiamo già riferito.

Coinvolte più di 40 città, scendono in piazza lavoratori di ogni categoria, del settore pubblico e di quello privato.

Le altre richieste, oltre quelle relative alla scuola

  • Riduzione del tempo di lavoro a parità di salario per contrastare la disoccupazione dovuta all’informatizzazione e robotizzazione della produzione.
  • Lavoro di qualità in termini di diritti, con il contratto a tempo indeterminato come regola generale, l’innalzamento dei salari reali e un salario minimo europeo, l’abolizione del Jobs Act e della riforma Fornero; parità salariale per le donne; no allo sblocco dei licenziamenti e alla sospensione del reddito per mancanza di Green pass; sì alla soppressione di appalti e subappalti, con internalizzazioni a partire dal pubblico impiego.
  • Rivalutazione delle pensioni attuali e pensioni pubbliche garantite ai giovani.
  • Reddito universale, esteso anche alle/ai migranti, che rafforzi il potere contrattuale dei lavoratori.
  • Rafforzamento dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS, per una reale sicurezza sul lavoro, maggiori sanzioni per i datori di lavoro inadempienti.
  • Un’inversione di tendenza rispetto ai disastri ecologici e al cambiamento climatico provocati dal capitalismo, evitando operazioni di green washing.
  • Investimenti nella sanità pubblica con l’assunzione a tempo indeterminato di infermiere/i , medici e operatori socio-sanitari, potenziando la medicina sul territorio e nelle scuole, contro l’aziendalizzazione e la privatizzazione della sanità; per la sospensione dei brevetti e l’esportazione dei vaccini e della tecnologia per produrli in loco per la lotta alla pandemia.
  • Potenziamento del trasporto pubblico, invertendo la privatizzazione/aziendalizzazione degli ultimi decenni, con il ritorno alla gestione diretta da parte dei soggetti pubblici.
  • Adeguate assunzioni nel pubblico impiego per rispondere alle necessità sociali (cura anziani e disabili in casa, tutela del territorio e dell’ambiente, bisogni culturali e sportivi ecc.)

Carla Virzì

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