Sostegno alle manifestazioni per salvare il clima dal surriscaldamento, in programma venerdì 15 marzo, ma a scuola lezioni regolari: a dirlo, tramite il proprio profilo Facebook, è stato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, riferendosi alla giornata di mobilitazione organizzata dal ‘Global Strike For Future’ in circa 60 Paesi.
La giornata di mobilitazione
Pure in Italia, gli studenti “sciopereranno” e scenderanno in piazza per far sentire la propria voce, soprattutto ai capi di Stato e di Governo, a cui chiederanno impegni concreti contro i cambiamenti climatici. L’ordine sarà quello di sfilare, però, senza appartenenze, quindi privi di bandiere: tutti concentrati sull’obiettivo da raggiungere.
Le manifestazioni sono previste in oltre 500 città di ogni continente: arriveranno dopo un paio di mesi di proteste, organizzate ogni venerdì, nei ‘Fridays for Future’ lanciati dall’attivista sedicenne svedese Greta Thunberg, il simbolo di quello che è ormai diventato un movimento studentesco mondiale.
Va ricordato, comunque, che anche il personale in servizio avrà facoltà di scioperare, perchè il sindacato Sisa (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente) ha proclamato lo stop delle attività lavorative per l’intera giornata.
“È importante sentire la loro voce”
“Greta Thunberg è una ragazza coraggiosa – ha ricordato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti – che ha a cuore il futuro della sua e delle prossime generazioni”.
Assieme a lei, “migliaia di giovani di tutto il mondo manifesteranno per chiedere ai Governi di agire in fretta contro il cambiamento climatico. È importante ascoltare la loro voce, ma soprattutto offrire soluzioni concrete. Per il bene di tutti”.
Lezioni regolari: assenza da giustificare
Il titolare del Miur ha colto l’occasione per rispondere a chi lo ha accusato di aver detto che gli studenti non devono manifestare, che domani devono andare a scuola: “come Ministro – dice Marco Bussetti – ho solo confermato, non potrei fare altrimenti, che domani le lezioni nelle nostre scuole si svolgeranno regolarmente”.
Questo significa che gli studenti che si assenteranno per aderire allo sciopero e per partecipare alle manifestazioni cittadine, dovranno comunque giustificare l’assenza, la quale andrà ad incrementare il monte orario individuale annuo di mancate presenze a scuola, il quale nella scuola secondaria non può superare il 25% delle lezioni svolte.
Bussetti: la scuola va garantita
Il responsabile dell’Istruzione ha ricordato, infine, che la scuola “è un servizio pubblico che è mio preciso dovere garantire. Così come è mio dovere rafforzare il ruolo che la scuola gioca nell’educazione delle nuove generazioni al rispetto dell’ambiente”.
“Dunque, chi cerca la polemica politica attaccando e strumentalizzando le mie parole sbaglia bersaglio”, ha concluso il ministro.