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Sciopero 15 novembre, gli studenti: “No ai tagli, sì all’educazione sessuoaffettiva”

Oggi migliaia di studenti sono scesi in piazza Roma e Latina per manifestare contro i tagli alla scuola previsti nella legge di bilancio. A Viterbo invece si tiene un’assemblea pubblica nel pomeriggio. La protesta nasce dalla riduzione di 41 milioni di euro destinati al settore dell’istruzione e dai tagli al personale docente e ATA, che secondo i manifestanti minano ulteriormente la qualità del sistema scolastico italiano.

“Mentre questo governo taglia sulla scuola, sceglie di finanziare guerre e spese militari,” ha dichiarato Bianca Piergentili, Coordinatrice della Rete degli Studenti Medi del Lazio. “Vogliamo una scuola che sia un luogo di crescita, che parli di attualità, che faccia educazione sessuoaffettiva e che riconosca il genocidio in Palestina. Per questo chiediamo un cambiamento radicale e la fine di questo governo.”

Gli studenti contestano anche il clima di repressione percepito, richiamando le recenti misure come il ddl Sicurezza e la riforma della condotta. “Questo governo non ci rappresenta e cerca di zittirci con manganelli e leggi repressive,” continua Piergentili. “Saremo in piazza il 23 novembre con Non una di meno e il 29 e 30 novembre per lo sciopero generale. Continueremo a lottare per fermare il genocidio in Palestina e per opporci a un governo che non risponde alle esigenze del nostro Paese.”

Le richieste degli studenti

Tra le richieste avanzate dai manifestanti ci sono maggiori investimenti nell’istruzione, politiche scolastiche inclusive e un impegno concreto contro le disuguaglianze sociali. Secondo i coordinatori della protesta, una scuola più forte e capace di parlare ai giovani è essenziale per costruire una società migliore.

Le sedi della protesta di piazza studentesca del 15 novembre

Studenti in piazza anche a Cagliari

Anche a Cagliari gli studenti hanno partecipato allo sciopero nazionale organizzato dall’Unione degli Studenti, Link e Rete della Conoscenza. In corteo da piazza Gramsci al palazzo della Regione, hanno manifestato contro le politiche scolastiche e militari del governo Meloni, con striscioni come “Vogliamo potere” e “Fermiamo il governo.”

Michele Tatti, coordinatore Uds, ha denunciato una scuola che esclude gli studenti, piegata agli interessi delle aziende. Elisabetta, militante Fgc, ha espresso solidarietà al popolo palestinese, definendo “complice” il governo nel conflitto in Medio Oriente.

Valditara si rifiuta di incontrare gli studenti

Dopo le manifestazioni che stamattina si sono svolte in tutta Italia, il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha rifiutato di incontrare gli studenti e ascoltare le loro istanze. “Ancora una volta il Ministero si dimostra disinteressato ad ascoltare la voce dei giovani che oggi hanno riempito le piazze di tutto il Paese” dichiara Paolo Notarnicola, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi. “Serve ascoltare le associazioni studentesche, garantendoci spazio di discussione e confronto reale sui temi che ci riguardano. Continueremo a chiedere un confronto con il ministro per fermare le politiche scellerate sulla scuola”.

E ancora: “È più di un anno che il ministro non convoca il FAST, sono anni che richiediamo tavoli di discussione permanenti con le istituzioni, a livello locale e nazionale”, dichiara Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione Degli Studenti, e continua: “Oggi, 15 novembre, eravamo in piazza in tutta Italia, e a Roma, sotto al ministero, abbiamo nuovamente chiesto un confronto che ci è stato rifiutato. Questa notizia non ci stupisce, in quanto è perfettamente in linea con la disintermediazione e la repressione imposta da Valditara negli ultimi due anni”.

Immediata la replica del Ministero dell’Istruzione e del Merito: “Alla segreteria del Ministro e alla Direzione dello Studente non risulta arrivata né oggi e nemmeno nei mesi scorsi alcuna richiesta di incontro da parte delle sigle studentesche che hanno manifestato questa mattina di fronte al Ministero. Si sono sentiti piuttosto slogan che auspicano di vedere il Ministro appeso a testa in giù”.

“Il Ministro e i dirigenti del Ministero hanno più volte incontrato e continueranno a incontrare le Consulte degli studenti, che sono gli unici organi elettivi costituiti effettivamente da studenti e democraticamente rappresentativi”.

Redazione

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