Il mese di dicembre si sta rivelando particolarmente difficile per il mondo della scuola: l’insoddisfazione per i modesti provvedimenti presi nella Legge di Bilancio hanno portato allo sciopero dello scorso 10 dicembre, che se da una parte ha prodotto una importante manifestazione Roma, dall’altra ha prodotto una percentuale di adesioni non certo entusiasmante. E giovedì 16 dicembre andrà in scena lo sciopero generale, anche se la Scuola, come la Sanità e qualche altro comparto, non aderirà alla giornata di contestazione.
Durante la giornata di protesta, proclamata da Cgil e Uil, sono previste cinque manifestazioni, con i segretari generali – Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri – presenti a Piazza del Popolo a Roma.
Ma a cavalcare la protesta sono anche gli studenti, soprattutto della capitale. Sul Ponte degli Annibaldi, con alle spalle il Colosseo, gli studenti della Rete degli Studenti Medi e dell’Unione degli Universitari hanno esposto uno striscione per rilanciare la loro presenza in piazza giovedì 16 con la Cgil e Uil (la Cisl continua preferire la via del dialogo con il Governo).
Intanto, si sono allargate a macchia d’olio le occupazioni nella Capitale: secondo una stima dell’Ansa in tutto il Paese sono “diventate ormai più di 50 negli ultimi giorni”: a Roma si sono unite negli ultimi giorni diversi licei, come l’Augusto e il Russel.
Lo sciopero generale rappresenta, per gli studenti, un’occasione per continuare la mobilitazione cominciata il 19 Novembre con più di 40 piazze in Italia, con le occupazioni e lo sciopero della scuola del 10 dicembre scorso.
“Non ci fermiamo, serve che Ministero e Governo aprano gli occhi – spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi – A chi non sa spiegarsi questo sciopero rispondiamo con dati di fatto. La situazione dell’edilizia nelle scuole è tragica, eppure non ci sono sostanziali somme stanziate per un piano straordinario ora che si potrebbe intervenire”.
“Sulla Salute Mentale – continua il giovane – non c’è nemmeno il riconoscimento del tema, taciuto e nascosto. Serve rendersi conto che è una priorità e lavorare con chi la scuola la vive per creare Sportelli di Assistenza Psicologica in ogni scuola funzionanti. La situazione, in generale, non può essere tenuta in disparte. Questa Legge di Bilancio e il Pnrr devono essere strumenti di investimento e rilancio”.
Anche Giovanni Sotgiu, coordinatore dell’Udu, sostiene che “tutti i costi universitari gravano su studentesse e studenti, dalle tasse agli affitti passando per materiale didattico e l’assistenza medica”.
Quindi annuncia che il 16 dicembre gli studenti saranno “in tutte e cinque le piazze italiane, accanto alle lavoratrici e ai lavoratori, perché lo sciopero è uno dei pochi strumenti politici che come cittadine e cittadini abbiamo a disposizione per incidere e farci ascoltare”.
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