Politica scolastica

Sciopero 17 maggio: secondo i Cobas è una risposta unitaria del mondo della scuola

Il comunicato Cobas di queste ore è una risposta indiretta alla presa di posizione dell’USB che ha accusato i sindacati di voler dividere i lavoratori del pubblico impiego e quelli della scuola in modo particolare.

Secondo i Cobas, infatti, la proclamazione dello sciopero arriva proprio al termine di un percorso largamante unitario che ha coinvolto l’intero mondo della scuola.

“Lo scorso 15 marzo – dichiara il portavoce dei Cobas Piero Bernocchi – avevamo lanciato un appello alle altre organizzazioni sindacali affinché si giungesse in tempi ragionevolmente rapidi ad uno sciopero contro la regionalizzazione della scuola. Subito dopo siamo riusciti a mettere in piedi un tavolo unitario al quale sono presenti quasi tutti i sindacati e le più importanti associazion professionali del mondo della scuola. Grazie anche al lavoro del Tavolo nella giornata del 4 aprile il nostro appello è stato accolto con la convocazione da parte di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda dello sciopero generale della scuola per il 17 maggio, a cui si è affiancata analoga convocazione per la stessa giornata da parte dei COBAS”.
“Tale risultato positivo – sostengono i Cobas – può e deve essere, a nostro parere, potenziato ulteriormente, raccogliendo in pieno la richiesta di unità d’azione che viene da docenti, Ata e da tutti coloro che hanno a cuore le sorti della scuola pubblica, studenti, famiglie, genitori. In tal senso facciamo un ulteriore Appello alle altre organizzazioni sindacali affinché si tenga un’unica grande manifestazione nazionale a Roma, programmata e preparata unitariamente, con pari dignità tra le organizzazioni”. 

“Pur ben consapevoli dell’impegno superiore che un appuntamento nazionale richiede rispetto ad iniziative locali –
concludono i Cobas – tenendo conto che saremo a dieci giorni dalle elezioni europee riteniamo che una manifestazione nazionale a ridosso dei palazzi del Potere – ove si decideranno le sorti della scuola e delle altre strutture pubbliche minacciate dalla micidiale ‘autonomia differenziata’ – avrebbe un impatto politico e mediatico decisamente superiore ad eventuali iniziative territoriali”.

Reginaldo Palermo

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